I fratelli Tognazzi, in collegamento con Domenica In per ricordare il padre Ugo. Perchè hanno deciso di scrivere un libro dedicato al padre? “Ci sembrava onesto e giusto lasciare la sua testimonianza”, ha spiegato Ricky Tognazzi. “Tutti noi abbiamo avuto un papà, magari non figli, ma una mamma e un papà sì e leggendo questo libro credo ci si possa riconoscere”, ha aggiunto. Thomas è sempre stato il figlio lontano poichè vedeva i fratelli ed il padre solo durante le vacanze. “Il rapporto con i miei fratelli era fantastico. Ricky era già grande, Gianmarco era della mia età circa e io pensavo che sarebbe stato Ricky il mio amico perché Gianmarco era troppo piccolo”, ha raccontato Thomas. Gianmarco, di contro, ha raccontato: “Con Thomas è stato un rapporto meraviglioso”. Anche Maria Sole ha parlato di suo padre: “Ricky lo definisce un papà di salvataggio, io essendo piccola l’ho vissuto meno ma di più nell’ultimo periodo, in modo purtroppo più malinconico rispetto al modo in cui lo hanno vissuto gli altri miei fratelli”. “Ugo per noi tutti è stata una persona diversa”, ha spiegato ancora Ricky, “Ma alla fine era pur sempre un padre di salvataggio perché ci è sempre venuto incontro nel momento del bisogno”. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
I FRATELLI TOGNAZZI IN COLLEGAMENTO CON DOMENICA IN
Poker di ospiti in un colpo solo per Domenica In, trasmissione di successo della domenica pomeriggio di Rai Uno e condotta da Mara Venier; in studio, infatti, saranno presenti Ricky, Gianmarco, Maria Sole e Thomas Tognazzi, i quattro figli del compianto Ugo. I quattro interverranno in diretta televisiva per parlare libro dedicato al loro amato papà e intitolato “Ugo – La vita, gli amori, gli scherzi di un papà di salvataggio”. Gli aneddoti curiosi di sicuro non mancheranno, come quello rivelato dal figlio Gianmarco: “Io gli dicevo ‘Papà…’, ma lui non rispondeva. Provavo due o tre volte senza risultato, poi lo chiamavo ‘Ugo…’ e lui subito mi chiedeva ‘Che c’è?’. Non reagiva alla parola ‘papà’, perché lui non era un padre, era molto più figlio che padre dei suoi figli… E fondamentalmente la vera chiave di Ugo è stata proprio questa: che è sempre rimasto un bambino, ha saputo mantenere intatta la sua innocenza e la sua ingenuità, rigettando tutte quelle sovrastrutture che un uomo mette sopra la propria coscienza e che gli impediscono di mostrare il bambino che è in lui. Credo proprio che sia il vero segreto di mio padre, l’essere stato sempre un bambino, aver mantenuto la purezza, l’onestà, il piacere del gioco di un bimbo: la cucina era un gioco, le donne erano un gioco, tutto era un gioco. Il suo lavoro in primis”.
RICKY, GIANMARCO, MARIA SOLE E THOMAS TOGNAZZI: “A NOSTRO PADRE SONO VENUTI I SENSI DI COLPA…”
Un’altra curiosità su Ugo Tognazzi è stata raccontata dal figlio Ricky, sul portale ufficiale dedicato al padre: “Mi ricordo una giornata durante le riprese de ‘l mostri’. La mattina mi svegliai e non volevo andare sul set, perché non mi sentivo bene. E mio padre mi tirò giù dal letto e mi disse: ‘Qui mica siamo a scuola, sai? Questa è una roba seria, stai lavorando, ci sono cinquanta persone che ti aspettano sul set, forza alzati e non fare storie’. E io mi sono vestito, sono arrivato sul set, abbiamo girato, poi mi son messo in macchina e ho vomitato… Però mi sono alzato e ho girato, anche se poi, quando mio padre ha visto che stavo male veramente, gli sono venuti i sensi di colpa…”. Vi è un ulteriore dettaglio da aggiungere a quest’episodio: “Mi ricordo che quella mattina girammo la scena in cui prendiamo il senso unico e mio padre mi dice di fare le corna al tizio al quale per poco non andiamo addosso. E in effetti, se guardate attentamente il primo piano in cui io faccio le corna, vi accorgete che non stavo proprio bene…”.
RICKY, GIANMARCO, MARIA SOLE E THOMAS TOGNAZZI: I RICORDI DEL PAPÀ
Maria Sole Tognazzi, che Ugo ebbe con Franca Bettoja, ha raccontato che suo padre per lei era un enigma e di lui conserva pochissimi ricordi concreti. “Papà morì quando avevo diciott’anni, ma negli ultimi tempi, nella mia delicata fase adolescenziale, si era già trasferito in Francia. Non c’era mai, Ugo, e comunque, non era il tipo di padre che chiedesse ai figli un’approvazione del mestiere che aveva scelto come compagno d’avventura. Le mie memorie sono tutte personali”. Pochi ricordi anche per Thomas, nato dall’unione di Ugo Tognazzi con la norvegese Margarete Robsahm: “Papà l’ho incontrato per la prima volta quando avevo sette anni, o almeno quello è il primo ricordo che ho. Dopo il divorzio, Margarete, mia madre, si era risposata e aveva avuto una bambina, ma io non ho saputo di avere un padre diverso da quello di mia sorella sino ai sei anni. Credo sia stata mia nonna a dirmelo senza pensarci e quando l’ho saputo ho chiesto a mia madre se era vero. Lei mi ha detto di sì e mi ha dato una foto di papà, che ho tenuto sul mio letto, non so, per un anno, un anno e mezzo. Poi ho chiesto a mia madre quando avrei potuto vederlo e così lei ha organizzato un incontro che è avvenuto in Ungheria, in un albergo”.