Il grande Ricky Tognazzi è stato intervistato stamane dai microfoni del programma di Rai Uno, Uno Mattina Estate. “Ho avuto il privilegio di nascere figlio d’arte e quando sono arrivato all’età della ragione fare il cinema mi sembrava meglio che lavorare. Facevo l’aiuto regista, facevo qualche ruolo e poi piano piano dei ruoli più importanti poi sono diventato regista… Ho lavorato con Mencini, Tinto Brass, Pupi Avati, Maurizio Ponzi, ho fatto undici anni di aiuto regia, anche con papà”.



Ma Ricky Tognazzi bambino come era? “Sono cresciuto con la macchina da presa, io ero l’unico in classe figlio di separati mentre ora è il contrario. Andavo a passare le vacanze da papà a Roma, era d’obbligo tutte le estati e tutte le estati andavo sul set. Un giorno a papà offrirono un figlio in cui c’era il bimbo e lui consigliò me”.



RICKY TOGNAZZI: “IL CINEMA E’ UN MOMENTO DI CONVIVIALITA'”

Ricky Tognazzi ha paragonato i cinema alle Chiese: “Sono momenti di convivialità e convivenza, la sala cinematografica ti permesso di sognare tutti insieme lo stesso sogno e di ridere tutti insieme, vedere un film comico da solo è tristissimo. E poi esci ne parli con gli amici mentre mangi la pizza. Se ci fai caso i film che hai visto al cinema te li ricordi tutti, ti ricordi con chi li hai visti, con chi eri fidanzato”.

L’attore ha proseguito: “Quando sono davanti alla macchina da presa mi diverto molto, mi sembra di essere in vacanza anche se è un lavoro impegnativo anche dal punto di vista psichico. Fare il regista mi affatica, fortunatamente mi aiuta anche Simona Izzo, una tensione che continua anche a casa, noi dormiamo col copione. Simona mi ha dato la felicità. Poi quando hai finito il film hai le tue belle soddisfazioni”. Sul film su Enzo Tortora: “E’ stata una bella esperienza, sono molto commosso a ripercorrere quei momenti, è stata una storia terrificante”. Ricky Tognazzi ha spesso trattato cinema di inchiesta: “Si ho iniziato con La scorta poi tanti altri, recentemente anche Boris Giuliano, uno dei primi poliziotti che ha scoperto l’essenza della mafia, è bello, la verità va pedinata, se apri il giornale ci sono storie incredibili”. Poi ha spiegato: “Io piango facilmente, mi commuovo su tutto”. Sul padre: “Papà era un giocherellone, passavamo poco tempo assieme ma quando c’era, c’era veramente. Mi ha insegnato a divertirmi sul set”.