Ricky Tognazzi è stato intervistato in collegamento dal programma di Rai Uno, “Oggi è un altro giorno”, in ricordo dei 30 anni della scomparsa del padre, l’immenso Ugo, mattatore della storia del cinema e della televisione italiana. “Sono sul set – esordisce Tognazzi – grazie per l’ospitalità. Come era mio padre Ugo? Non era poi proprio uno ‘scherzone’, gli piaceva ridere, gli piaceva raccontare un sacco di aneddoti, era un compagnone, gli piaceva stare assieme agli altri, cucinava per gli altri, aveva l’amore per il convivio. Con noi figli – ha proseguito Ricky Tognazzi – era molto affettuoso ed è in assoluto la persona che mi ha fatto più ridere al mondo, era un grande raccontatore di aneddoti, gli piaceva sempre stare al centro dell’attenzione raccontando storie e disavventure amorose. Gli aneddoti non te li posso raccontare (si rivolge alla conduttrice del programma Serena Bortone ndr), non sono nell’orario giusto”.
RICKY TOGNAZZI: “ORA SONO SUL SET, HO QUESTA FORTUNA”
“Io sono sul set – ha proseguito Ricky Tognazzi – Maria Sole l’ha festeggiato insieme agli abitanti del villaggio sole, Gianmarco sta in un altro set, ci siamo sentiti tantissimo in questi giorni grazie alla tv e alla radio, ci vogliamo molto bene, grazie anche alla capacità di Franca di tenerci uniti nonostante fossimo tutti figli di madre diverse,Franca ci ha reso famiglia”. Ricky Tognazzi ha mostrato di essere al lavoro: “Ho la fortuna di essere sul set – ha proseguito – sono uno dei pochi privilegiati, sono a Colleferro, ci sono stabilimenti che fungono da fabbrica e qui c’è tutta la troupe che sta mangiando, sono tutti in pausa pranzo”. Sul fatto che il padre fosse un attore comico: “I comici sono spesso considerati attori di Serie B, fanno ridere ecco, in realtà è un’arte molto sofisticata, ma il percorso del comico è sempre quello di dimostrare a se stesso e alla critica di essere di più di un comico, e questo ha fatto papà, portando a casa la Palma di Cannes. Di film ne ha sbagliati perchè osava – ha aggiunto – andava sempre alla ricerca di qualcosa di nuovo, inedito, faceva debuttare nuovi registi come Pupi Avati, era un generoso sul lavoro e fuori dal lavoro”.