Ricky Tognazzi, dal peso di un’etichetta alla capacità di emergere: “Se non ti imponi resti a casa…”
La bellezza del cinema risiede nella sua capacità, come altre meravigliose arti, di empatizzare con il pubblico e viceversa. La trasposizione delle proprie emozioni, la proiezioni di un vissuto, rende grandi o meritevoli le pellicole con un’accezione in bilico tra il soggettivo e l’oggettivo. Indubbio è che nel tempo del cinema italiano, un posto di rilievo sia occupato da Ricky Tognazzi. Da attore e regista, i suoi capolavori sono costruiti per essere assorbiti dal pubblico, vissuti come propri e goduti come scenari di vita reale. Ospite della puntata odierna di Bellamà, l’attore si è raccontato tra carriera e curiosità nel salotto di Pierluigi Diaco.
“Non è stato facile per te con un cognome così importante”, inizia così Pierluigi Diaco nella sua chiacchierata con Ricky Tognazzi che, con il padre come faro, è riuscito a rendere l’etichetta di “figlio d’arte” come valore aggiunto. “La vera sfida è stata quella, quando sei figlio d’arte le porte sono spalancate e tutti vogliono darti una mano quasi per lusingare papà. Tu però sai bene quanto è competitivo questo lavoro; o riesci ad importi tra pubblico e critica oppure rimani a casa”. L’attore ha poi aggiunto: “Papà era un affabulatore, sempre al centro dell’attenzione; andavo molto d’accordo con lui perchè ero bravo ad ascoltare… Quindi io ho assimilato tanto e poi ad un certo punto ho preso il coraggio di raccontare, grazie anche alla compagna della mia vita, Simona. Nel tempo è diventata mia compagna ma anche il mio braccio destro”.
Ricky Tognazzi e l’esperienza a Ballando con le stelle: “Una provocazione? Forse…”
Proseguendo nell’intervista a Bellamà, Ricky Tognazzi ha argomentato anche sulla scelta di cimentarsi in un format lontano dalla sua carriera come Ballando con le stelle. “Se assomiglia alla mia personalità? Per niente, soprattutto Ballando con le stelle; l’uomo tende al massimo dell’inefficienza. Quando uno sa fare bene una cosa, ad un certo punto si annoia. Quindi, erano già 2 o 3 volte che Milly me lo chiedeva e mi sono detto: ‘Perché io a 60 anni non ho mai ballato?’, e quindi ho colto l’occasione…”. L’attore, incalzato da Pierluigi Diaco, ha poi spiegato: “Provocazione per chi non mi ha riconosciuto i giusti meriti? Un po’ lo è, però sono soddisfatto dei premi e traguardi che ho raggiunto. Ho conosciuto grandi attori – Nancy Brilli, Monica Scattini – sono veramente soddisfatto del mio lavoro tra successi e insuccessi…”.
Pierluigi Diaco – sempre nella puntata odierna di Bellamà – ha incalzato Ricky Tognazzi sul concetto di solitudine. “Sono un uomo che vive bene la solitudine? Mi piacerebbe essere così, mirerei a questo; penso che la solitudine sia un momento di riflessione e crescita importante, però no”. L’attore ha poi sottolineato: “E’ giusta come percezione, mi piacerebbe avere questa capacità, ma in realtà sono sempre in cerca di qualcuno con cui condividere le cose. Se mi piace essere intervistato? C’ho fatto il callo perchè sono un timido, facendo però questo mestiere da tanti anni mi diverto anche…”.
Ricky Tognazzi: “Ettore Scola, tra i miei maestri lo considero il preside!”
Per Ricky Tognazzi è arrivato poi il momento di rispondere alle curiosità del pubblico di Bellamà tra carriera e vita privata. Sul concetto di figlio d’arte, già citato ad inizio intervista, l’attore ha aggiunto: “Ho iniziato la mia carriera lavorando con umiltà con grandi maestri; ho avuto un’ascesa fulminante; è dopo che si soffre un po’, quando la critica ti porta in alto poi diventa più severa. Ho quindi sofferto più nella seconda parte della mia carriera che nella prima”.
Non poteva mancare nella sua intervista a Bellamà anche una domanda del pubblico in riferimento al suo longevo e splendido rapporto con Simona Izzo, sua moglie. “Mi faccio chiamare il ‘sorello’ Izzo; se mi sento un privilegiato in mezzo a tante donne? Loro sono una ricchezza in assoluto, e non lo dico per retorica. Sono più brave di noi in tutto quello che fanno…”. L’attore poi scherza: “Certo, avere 4 mogli vuol dire che potrei fare 4 divorzi un giorno. Faccio prima ad andare d’accordo con tutte…”. Ricky Tognazzi ha poi speso parole di grande stima e affetto per le figure fondamentali del suo percorso professionale e di vita: “Sicuramente mia madre, un’eccellente ballerina anche se io poi alla fine non so ballare. Non so se sarà orgogliosa di me per le ultime prove a Ballando, però lo sarà… Poi altre figure oltre a Simona, un grazie in particolare lo devo ad Ettore Scola. Tra i maestri lo definirei proprio il preside!”.