Forse è prematuro parlare di ricostruzione quando ancora è in atto un conflitto, che tra l’altro non dà segnali di risoluzione. Lisa Kaestner, regional manager dell’International Finance Corporation (Ifc), vuole però essere ottimista, cominciando a pensare al futuro. E per poter ripartire è fondamentale puntare sull’economia.
Il settore delle imprese private è proprio quello che potrà aiutare il popolo ucraino a sopravvivere e a rialzarsi. Kaestner infatti, nell’intervista che ha rilasciato su ‘Il Sole 24 ore’, ha sottolineato l’importanza dell’impegno dell’Ifc a tenere in vita questo settore, che già prima dell’invasione russa generava ben il 60-70% del Pil del Paese. E ancora adesso è quello che fornisce beni e servizi a tutta la popolazione, continuando ad esportare nonostante le difficoltà della situazione, amplificate anche dalle difficoltà nel far varcare le merci oltre i porti del Mar Nero.
In tutto ciò l’Italia giocherà un ruolo essenziale post guerra, come ha dichiarato Giorgia Meloni in visita a Kiev: le imprese italiane attueranno progetti congiunti per contribuire alla ricostruzione ucraina, intensificando la cooperazione economica e industriale tra i due paesi.
Come verrà sostenuto il settore privato ucraino in vista della ricostruzione
Ma come ha intenzione di muoversi Lisa Kaestner? La manager ha spiegato nel dettaglio le erogazioni e gli investimenti a favore delle imprese private.
Il settore agroalimentare è quello su cui sono stati concentrati i maggiori sforzi, per assicurare l’importazione dei beni essenziali. Le infrastrutture sono poi l’altro ambito su cui sono state rivolte le ulteriori risorse. Ruolo fondamentale è affidato ai donatori e agli investitori privati mondiali, cercando di scongiurare il rischio di speculazioni e corruzione, che da sempre rappresentano un ostacolo nella distribuzione degli aiuti.
A ciò vanno aggiunti i 17,8 miliardi di dollari sborsati finora in finanziamenti d’emergenza da parte della Banca Mondiale, che vanno a coprire una piccola, seppur importante, percentuale della totalità di denaro necessario alla ricostruzione (700 miliardi di dollari).
E la Russia? Avrà un ruolo nel ripagare i danni arrecati all’Ucraina? Su questo aspetto Lisa Kaestner non si è voluta pronunciare, lasciando alla politica il compito di occuparsene.