Sin dall’inizio della pandemia Covid un dato non è ancora comparso nei bollettini quotidiani, neppure in quelli più estesi che vengono elaborati dall’Istituto superiore di sanità (Iss). Si tratta della divisione per fasce d’età dei ricoveri, che rappresenta un’informazione importante dal punto di vista epidemiologico. A rivelarlo è La Verità, sottolineando che “né sul sito del ministero della Salute, né su quello dell’Iss, né tantomeno su quello della Protezione civile sembra esserci traccia del dato puntuale dei ricoveri per fascia d’età”. Ma il quotidiano ha trovato questa informazione sulla pagina “Covid-Stat”, realizzata dai ricercatori dell’Istituto nazionale di fisica nucleare in virtù dell’accordo siglato il 31 marzo scorso. Questa intesa però “non prevede la possibilità, da parte dell’Infn, di rendere pubblici questi dati”, se non sotto forma di dashboard.
Di fronte all’indisponibilità dell’Iss a spiegare i numeri, il quotidiano li ha esaminati, apprendendo che dimostrano che il vaccino funziona per ridurre i casi gravi. Allo stesso tempo, però, “risulta inutile in bambini e adolescenti che sono invece un bersaglio delle autorità”. I grafici parlano chiaro: “Mentre gli immunizzanti, tra gli over 50, hanno ridotto casi e ingressi nei nosocomi, non è mai esistita alcuna emergenza pediatrica”, scrive Antonio Grizzuti sulle colonne de La Verità.
LA VERITÀ E I DATI “NASCOSTI” DALL’ISS SUI RICOVERI
Questa mole di dati va dal 1° settembre 2020 ai primi di agosto di quest’anno, quindi dalla seconda ondata. Per comprendere la correlazione tra casi e ricoveri per fascia d’età, La Verità ha messo in relazione la media mobile a 7 giorni dei nuovi casi con quella dei nuovi ricoveri in reparto ordinario e terapia intensiva. Così è emerso che gli under 19 neppure nei momenti peggiori dell’epidemia hanno mai raggiunto quota 2 ingressi giornalieri medi in terapia intensiva, rare volte hanno superato la soglia dei 10 ingressi giornalieri medi nei reparti ordinari, inoltre per la maggior parte di questo periodo sono rimasti a valori quotidiani di “zero virgola”. Per il quotidiano questo dato “stride con la fortissima pressione mediatica a vaccinarsi esercitata in questi ultimi tempi sui giovanissimi, con la Società italiana di pediatria spintasi perfino a invocare l’autorizzazione del farmaco agli under 12”. Poco popolari i reparti critici anche per quanto riguarda la fascia 20-29 anni, che solo a marzo ha occasionalmente superato la soglia dei 3 ricoveri giornalieri, scendendo il più delle volte sopra quota zero, anche recentemente. Pertanto, “questi numeri smentiscono la narrazione dei reparti pieni di giovani”.
“VACCINI FUNZIONANO, MA SERVONO A OVER 50”
Andando avanti con l’età, cresce la correlazione tra nuovi positivi e nuovi ricoveri, in reparti ordinari e in terapia intensiva. Quindi, dalla fascia 30-39 e soprattutto da quella 40-49 anni in su, il Covid mostra un andamento prevedibile. Fanno eccezione i ricoveri nel periodo febbraio-aprile 2021, perché il numero delle ospedalizzazioni era di gran lunga superiore a quanto atteso in base al numero dei casi. L’ipotesi di La Verità è che ci sia stato un “buco” nel tracciamento, “con una quantità di positivi sommersa assai superiore ai numeri ufficiali”. Numeri che smentiscono secondo il quotidiano quanto dichiarato da Walter Ricciardi, il consulente del ministro della Salute Roberto Speranza, che ha lanciato un allarme sulla variante Delta: “È contagiosissima, sta colpendo in maniera forte anche i bambini e ne stanno morendo, anche in Italia. In Gran Bretagna hanno dovuto aumentare i centri clinici pediatrici di 15 volte. In Israele la stessa cosa”.