“Mes? L’Italia deve ratificarlo perché ridiscuterlo è improbabile”

Vincent Van Peteghem, ministro delle Finanze del Belgio, nonché presidente semestrale dell’Unione europea dal primo gennaio, ha parlato del Mes e del Patto di Stabilità nel corso di una conferenza stampa, alla quale ha partecipato il quotidiano La Stampa. Partendo dal discusso Meccanismo europeo di stabilità, che non è stato ratificato dal governo italiano, a differenza di tutti gli altri stati europei, sottolinea la sua speranza che questa ratifica arrivi al più presto.



“Sarebbe l’opzione migliore”, spiega Van Peteghem parlando della ratifica del Mes, “ed è la cosa più logica, visto che tutti gli altri Stati lo hanno fatto”. Ritiene, infatti, “difficile” l’ipotesi che il testo venga integralmente ridiscusso su spinta del governo Meloni, soprattutto perché “bisogna tenere presente che questa riforma, che prevede il backstop finanziario per il fondo di risoluzione unico delle banche, è un elemento importante per finalizzare l’unione bancaria“. Un passo “necessario”, spiega Van Peteghem, rinnovando la sua speranza che sul Mes arrivi una “ratifica da parte del Parlamento italiano”.



Van Peteghem: “Il Patto di Stabilità non sarà pronto per il 2025”

Passando oltre al ragionamento sul Mes, il ministro Van Peteghem ha voluto anche affrontare il tema del Patto di Stabilità, sottolineando immediatamente che la sua entrata in vigore per il 2024 è slittata, mentre non è certo neppure se entrerà in vigore nel 2025. “Abbiamo raggiunto un accordo politico”, spiega, “e sono iniziati i contatti con i relatori. Ma il tempo che abbiamo è molto limitato: bisogna trovare un accordo entro la fine di febbraio o al più tardi all’inizio di marzo”.



A differenza che nel Mes, infatti, sul Patto di Stabilità, spiega ancora Van Peteghem, c’è ampio disaccordo tra Parlamento e Consiglio europei, perché da un lato il primo “è molto focalizzato su criteri qualitativi”, mentre dall’altro, il secondo, “su quelli quantitativi. Ma dovremo superare queste differenze e trovare un’intesa perché è fondamentale garantire prevedibilità ai mercati finanziari e agli Stati”. Ma Van Peteghem non si fa illusioni, e sull’entrata in vigore del Patto di Stabilità sottolinea che non è certa la data del 2025, spiegando però che si tratta di “una discussione che dovremo affrontare tra ministri, è una questione politica”.