Chiara Saraceno, sociologa esperta in tematiche familiari, ha commentato in un articolo pubblicato sul quotidiano La Stampa, le ipotesi del governo, messe in campo per contrastare la denatalità. Principalmente, come illustrato dal ministro dell’economia Giorgetti, si intende intervenire su una possibile riduzione delle tasse andando ad aumentare le detrazioni per chi fa figli, specialmente quelle per le spese destinate proprio alle attività e ai servizi dedicati all’infanzia e all’istruzione.



I provvedimenti però, potrebbero essere insufficienti a garantire un vero sostegno alle famiglie, perché come sostiene Saraceno si rischia di introdurre misure simboliche e poco efficaci, soprattutto se l’obiettivo deve essere quello di stimolare il desiderio di fare figli nei più giovani. Erogare bonus infatti, non è una soluzione definitiva al problema, e soprattutto non rappresenta un vero strumento di politica a sostegno della natalità, che invece dovrebbe essere costituita da un complesso insieme che dovrebbe toccare più campi. Non solo benefici economici, ma anche agevolazioni per la casa, servizi scolastici e per l’infanzia e soprattutto misure che aiutino nell’accesso al lavoro al fine di poter ottenere un reddito.



Chiara Saraceno: “Aumentare le detrazioni per chi fa figli produce maggiori disuguaglianze”

Contrastare la denatalità abbassando le tasse per chi fa figli, una proposta che Chiara Saraceno giudica inadeguata per un vero sostegno alle famiglie. Anche perché, rischiano di diventare inefficaci nel migliorare la situazione, come già accaduto ad esempio con l’aumento in busta paga che poi con la riduzione del cuneo fiscale si è praticamente azzerato. Una soluzione inserita nell’ottica di una vera politica che garantisca il diritto alla genitorialità, potrebbe invece essere quella di intervenire, come suggerisce Saraceno, sulle mamme lavoratrici andando a migliorare il piano previdenziale.



La maternità riconosciuta come lavoro e valore sociale, che potrebbe essere incentivata ad esempio aumentando i contributi figurativi per ogni figlio. “Aumentare le detrazioni per chi ha figli, come propone Giorgetti, può sembrare attraente. Ma, come sempre quando si usa la leva fiscale per redistribuire, produce diseguaglianze“, conclude la sociologa, spiegando che si creerebbero differenze tra chi si può permettere di pagare per attività extra dei figli ottenendo le detrazioni e chi invece, non avendo sufficiente capienza non potrebbe recuperare alcuna spesa.