Lunedì 16 ottobre i Paesi dell’UE hanno raggiunto una posizione comune su un progetto di norme per ridurre l’impronta di carbonio dei veicoli pesanti. Dopo lunghe e controverse conversazioni incentrate sulla questione carbonio, con lo scopo di comprendere se quello risparmiato dai carburanti alternativi nel mix di carburanti dell’UE debba essere conteggiato ai fini degli obiettivi di CO2 della flotta, si è arrivati ad una conclusione nel corso dei negoziati, tenuti in occasione del Consiglio Ambiente riunito a Lussemburgo. Nel frattempo, la Presidenza spagnola dell’UE ha tentato di conciliare le diverse posizioni sostenute dagli Stati membri.



“I cittadini meritano di vivere in un ambiente più verde e più sano, e ora siamo un passo avanti verso questo obiettivo”, ha sottolineato il ministro spagnolo Teresa Ribera Rodríguez. “Allo stesso tempo, garantiamo la competitività del settore chiarendo la tabella di marcia per i nuovi investimenti”. Il Consiglio dell’UE ha sostenuto gli obiettivi di riduzione della CO2 proposti dalla Commissione Europea: una riduzione del 45% entro il 2030, seguita dal 65% nel 2035 e dal 90% nel 2040.



Riduzione CO2: autobus a emissioni zero

Secondo Euractiv, gli Stati membri non sono d’accordo sulla data di inizio delle norme che impongono autobus a emissioni zero nelle aree urbane. Danimarca e Portogallo, ad esempio, sostengono la proposta della Commissione per il 2030, mentre altri, tra cui Francia, Repubblica Ceca e Romania, pensano che il 2035 sia più realistico. In seguito ad una discussione interna è stato raggiunto un accordo su un obiettivo di riduzione della CO2 del 100% entro il 2035, con l’aggiunta di un obiettivo di riduzione dell’85% per il 2030. “L’obiettivo del 100% per gli autobus è stato rinviato al 2035 per tenere conto degli investimenti già effettuati dalle autorità locali” negli autobus alimentati a biogas, ha spiegato il ministro francese per la transizione energetica Agnès Pannier-Runacher.



Posticipata inoltre di un anno, al 2027, una revisione della legge, in cui la Commissione analizzerà l’efficacia e l’impatto del regolamento e proporrà eventuali modifiche. La Commissione analizzerà inoltre la preoccupazione della Polonia secondo cui i camion a idrogeno ed elettrici che viaggiano al di fuori dell’UE potrebbero dover affrontare problemi di rifornimento e ricarica. Potrebbero infatti non esserci infrastrutture per la ricarica. Un’altra questione riguarda l’introduzione del cosiddetto meccanismo del Carbon Correction Factor (CCF) che prenderebbe in considerazione la percentuale di biocarburanti e carburanti sintetici a zero emissioni di carbonio nel mix di carburanti per il trasporto stradale. Sarebbe possibile detrarre dagli obiettivi della flotta il carbonio risparmiato da questi carburanti alternativi.