Lettera al ministro dello Sviluppo economico Adolfo Urso per il rifinanziamento del Piano Expo Sud “Pes 2”: a scriverla le associazioni dei “Costruttori dei Due Mari – Calabria”, “Afina – Campania” e “Ascom – Sicilia”, che lanciano l’allarme. Se il programma non venisse rifinanziato, si rischierebbe «il tracollo socio-economico delle nostre imprese delle nostre famiglie del sud Italia in genere».



Le associazioni evidenziano risultati positivi dello stesso piano, considerato «uno strumento molto valido per l’imprese del sud», ma al contempo sottolineano che «i mercati esteri sono lontani», motivo per il quale soffrono «di uno svantaggio chilometrico».

Inoltre, osservano che «il sud è privo di un sistema bancario che agevola il nostro settore». Si tratta di fattori «strategici e di vitale importanza per il rafforzamento economico delle aziende e per il posizionamento dei nostri prodotti all’estero». Quindi, al momento non c’è uno strumento in grado di sostituire il Piano Expo Sud. «Non si riesce a capire come i fondi non siano stati ancora assegnati», lamentano le tre associazioni.



“NON POLVERIZZIAMO BENEFICI DEL PIANO EXPO SUD”

Le associazioni Costruttori dei Due Mari – Calabria, Afina – Campania e Ascom – Sicilia nella missiva al Ministero dello Sviluppo economico spiegano che «i dati economici fra Nord e Sud Italia sono chiarissimi». A tal proposito, fanno riferimento al reddito procapite, che «è meno della metà tra Nord e Sud».

Anche per questo ritengono fondamentale il rifinanziamento del Piano Expo Sud: «Non continuare con questi strumenti significherebbe polverizzare tutti i benefici che il piano stesso ha creato, significherebbe altresì ripetere l’errore storico del 2008». La sfida con i mercati globali, «sempre agguerriti», riguarda i continui aumenti energetici, i costi delle materie prime e dei servizi in genere. «Alla luce di quanto esposto sopra chiediamo a questo spettabile Ministero dello sviluppo economico, nella persona del Dott. Urso, che ne detiene la delega dei Fondi Pes, l’assegnazione degli stessi», concludono le tre associazioni.



COS’È PIANO EXPORT SUD 2 E COME FUNZIONA

Il Piano Export Sud 2, denominato PES 2, ha una dotazione finanziaria di 50 milioni di euro e si articola in diversi interventi per le imprese, nello specifico le MPMI (micro, piccole e medie imprese), in continuità con quanto già realizzato Direzione Generale Incentivi alle Imprese del Ministero dello Sviluppo Economico con il precedente Piano Export Sud per le Regioni della Convergenza, attuato dall’ICE-Agenzia. Dunque, le risorse sono necessarie per attuare iniziative di formazione e di promozione a favore delle PMI localizzate nelle “Regioni meno sviluppate” (Calabria, Campania, Puglia, Basilicata, Sicilia) e nelle “Regioni in transizione” (Abruzzo, Molise, Sardegna).

Nella fattispecie, sono quattro i Programmi Operativi Annuali. Invece, sono due le finalità perseguite dal Piano Export Sud: da un lato trasformare le aziende potenzialmente esportatrici in esportatori abituali, dall’altro incrementare la quota export ascrivibile alle Regioni del Mezzogiorno sul totale nazionale.