CDM APPROVA LA NUOVA RIFORMA SULLA CARRIERA DEI DOCENTI
Nell’ultimo Consiglio dei Ministri il Governo Draghi ha approvato un’importante riforma in vista della seconda parte del PNRR, riferita al mondo della scuola: è stata approvata la riforma sulla carriera e il reclutamento dei docenti, attesa da tempo per integrare l’attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Recovery Plan italiano).
Il via libera del CdM vedrà poi nelle prossime settimane l’approdo in Aula del testo base con l’aggiunta del pacchetto scuola integrato giovedì 21 aprile: la riforma messa a punto dal Ministro Bianchi e dai tecnici del Miur è una delle sei del Pnrr Scuola, prevede tre percorsi per la cattedra. Il percorso ordinario vede un percorso di laura più 60 crediti: questo significa, in primis, che chi vorrà insegnare dovrà deciderlo già durante l’università. Tale percorso previsto per l’aspirante professore di scuola media o superiore – per infanzia ed elementari continuerà a essere sufficiente laurearsi in scienze della formazione primaria – è scandito dal conseguimento dei 60 CFU in discipline antro-psico-pedagogiche e digitali; non solo, è previsto un tirocinio diretto presso le scuole e uno indiretto non inferiore a 20 crediti e infine una prova finale scritta. Tale esame prevederà una prova scritta e una lezione simulata per testare la capacità effettiva di insegnamento e non solo la coscienza dei contenuti disciplinari. Se l’esame sarà superato, chiarisce il testo della nuova riforma approvata ieri, il candidato sarà abilitato alla docenza e potrà partecipare a uno dei concorsi semplificati – previsti sempre dal PNRR – per cercare di ottenere una cattedra. Se poi supererà anche il primo anno di prova, diverrà automaticamente professore di ruolo a tutti gli effetti.
PNRR, RIFORMA DOCENTI SCUOLA: LE ALTRE NOVITÀ
Lo sviluppo di carriera dei docenti non sarà più legato all’anzianità di servizio, bensì a una formazione continua che prevede «uno scatto ogni 4 anni dopo aver superato delle verifiche e un colloquio davanti al comitato di valutazione integrato da un ispettore tecnico o un dirigente di altra scuola».
Il percorso di formazione abilitante previsto dalla nuova riforma sulla scuola, si potrà svolgere dopo la laurea oppure già durante il percorso formativo in aggiunta ai crediti necessari per il conseguimento del titolo di docente. L’abilitazione consentirà l’accesso ai concorsi, che saranno con cadenza annuale per la copertura delle cattedre vacanti: i vincitori del concorso saranno assunti con un periodo di prova di un anno, concluso poi con una valutazione tesa ad accertare anche le competenze didattiche acquisite dal docente. Come spiega il focus del “Sole 24 ore”, la riforma prevede che per il secondo percorso di carriera anche che si fermerà a 30 crediti durante gli studi, al momento (fino al 31 dicembre 2024) «potrà comunque partecipare a una selezione e in caso di superamento acquisire gli altri 30 nel corso del primo anno di insegnamento». Il terzo e ultimo percorso per il reclutamento e la carriera dei docenti è invece riservato ai precari storici, ovvero quelli con almeno 36 mesi di servizio alle spalle: il Miur ha stabilito che tali docenti potranno accedere direttamente al concorso. Infine, spiega il testo base diffuso dall’ANSA, «Prevista la possibilità per chi è già abilitato di prenderne un’altra attraverso l’acquisizione di 30 Cfu di formazione iniziale, di cui 20 nell’ambito delle metodologie e tecnologie didattiche applicate alle discipline di riferimento. Gli altri 10 Cfu sono di tirocinio diretto». Il commento del Ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi è positivo dopo l’accordo raggiunto in CdM: «Prevediamo un percorso chiaro e definito per l’accesso all’insegnamento e per la formazione continua dei docenti lungo tutto l’arco della loro vita lavorativa. Puntiamo sulla formazione come elemento di innovazione e di maggiore qualificazione di tutto il sistema». Sempre dal Miur, il titolare della scuola annuncia che entro il 2024 avverranno «70.000 immissioni in ruolo, attraverso concorsi che saranno banditi con cadenza annuale».