«Siamo veramente in dirittura d’arrivo»: a dirlo è il Ministro della Giustizia Marta Cartabia riferendosi al Ddl penale, la prima parte della maxi-riforma della giustizia annunciata dal Premier Mario Draghi in fase di presentazione del PNRR. Durante l’ultima interrogazione parlamentare, l’ex Presidente della Consulta ha aggiornato lo stato delle trattative e dei tavoli di queste settimane dopo l’indicazione della commissione Lattanzi dei contenuti da attuare su processo penale, civile e Csm.



«Con l’audizione del professor Giorgio Lattanzi, presidente della Commissione di studio per elaborare proposte di riforma in materia di processo e sistema sanzionatorio penale, prevista per domani, si chiude in commissione l’istruttoria sul ddl che riforma il procedimento penale. Come annunciato dalla ministra Cartabia, sono poi in arrivo anche gli emendamenti del governo: il percorso delle riforme prosegue nonostante i protagonismi referendari e un certo disfattismo», ha spiegato Mario Perantoni, presidente della commissione Giustizia della Camera e deputato del Movimento Cinque Stelle, attaccando i Referendum presentati da Lega e Radicali.



RIFORMA GIUSTIZIA, È ANCORA CAOS PRESCRIZIONE

Il vero nodo del Ddl penale resta però l’annosa prescrizione, motivo di ulteriore scontro anche negli ultimi tavoli con il Movimento 5 Stelle: se Cartabia continua a manifestare un certo qual ottimismo sulla sintesi che si otterrà prima del prossimo Consiglio dei Ministri, diversi pentastellati non la pensano nello stesso modo. Come spiegava la Riforma Bonafede, la prescrizione deve essere di fatto abolita dopo il primo grado di giudizio: su questo punto non sembrano disposti a cedere, anche se la commissione Cartabia-Lattanzi ha un’altra idea di prescrizione (e giustizia) e il rischio che il tavolo si “rompa” è potenzialmente possibile. «Arriverà – ha detto ieri a Gr Parlamento il sottosegretario alla giustizia Francesco Paolo Sisto (Forza Italia) – il momento in cui si dovrà decidere, non è immaginabile che l’opposizione di qualcuno blocchi la riforma. Si proverà di tutto e di più per arrivare all’accordo più ampio possibile, forti anche delle soluzioni avanzate dalla Commissione Lattanzi, poi, in difetto, sarà necessariamente il Parlamento a dovere dire la sua». Si è inserito nella querelle anche il segretario Pd Enrico Letta che al forum Ansa convocato ieri ha spiegato «Una mediazione sulla giustizia in Cdm? Fa parte esattamente di quel quadro di certezze necessario. Lo scontro politico sulla giustizia negli ultimi anni è stato una costante. Oggi abbiamo un’occasione unica, data da Draghi e Cartabia, una ministra che ha le idee chiare. Sono stata molto colpito dalla sua determinazione. Serve una riforma della giustizia nel segno di efficacia e rapidità. Invito ad andare avanti molto rapidamente, è una grandissima priorità».

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