IL TESTO DELLA RIFORMA COSTITUZIONALE DI CASELLATI È (QUASI) PRONTO

Il testo della Riforma Costituzionale sul Premierato, preparata in questi mesi dal Ministro per le Riforme Maria Elisabetta Alberti Casellati, è ormai giunto al fotofinish: nei prossimi giorni sarà l’ex Presidente del Senato a portare la bozza ultimata in CdM, come del resto fatto già intuire dall’ultima riunione del Governo con l’intervento della Premier Giorgia Meloni.



«La Presidente del Consiglio», spiega Casellati in una intervista ad “Affari Italiani”, «parlando di riforme, ha annunciato che il provvedimento di riforma costituzionale è pronto. L’ho messo a terra dopo un lungo periodo di ascolto con i partiti, i costituzionalisti, le categorie economiche e i sindacati. Ha ancora bisogno di qualche piccolo aggiustamento e poi presenterò il testo in Consiglio dei ministri». Non è ancora stata schedata ma se non sarà il prossimo dovrebbe essere il CdM successivo il momento giusto per conoscere tutti i dettagli della nuova Riforma Costituzionale promessa dai partiti di maggioranza muovendosi tra le ipotesi di Presidenzialismo, Premierato, riforma autonomia e giustizia.



CASELLATI: “PREMIERATO ALL’ITALIANA, MA GARANZIE PER IL COLLE”

Il testo della Riforma Costituzionale, dopo l’approvazione del Cdm, sarà trasmesso al Parlamento, spiega ancora la Ministra Casellati: «Sarà un modello di premierato ‘all’italiana’ e mi auguro che si possa trovare con le altre forze politiche un punto di caduta e quindi un largo consenso in Commissione così come in Aula. Sono fiduciosa sulla collaborazione di tutti i partiti». Dal Ministero delle Riforme giunge poi sempre oggi una nota che conferma l’impegno del Governo a mantenere completamente intatti i poteri del Colle, rispondendo ad esperti e opposizioni che vedono nel Premierato all’italiana un possibile rischio per il Presidente della Repubblica.



«Si sta lavorando» – spiegano a LaPresse fonti del ministero – «per mettere appunto i pesi e contrappesi necessari a garantire il giusto equilibrio nell’architettura costituzionale ed evitare che la figura del capo del governo possa mettere in discussione i poteri del capo dello Stato». In CdM la Premier Meloni aveva confermato il tutto sottolineando come la Riforma Costituzionale sia sostanzialmente pronta: «Sarà uno dei primi provvedimenti che vareremo – annuncia la leader FdI – ma ci sono anche il completamento dell’autonomia differenziata, la riforma della giustizia, la delega fiscale che dobbiamo portare a compimento». FdI, Lega, Forza Italia ma anche Italia Viva sarebbero già d’accordo per accettare la riforma del Premierato, garantendo però intatti i poteri del Colle: chi si è “sfilato” dall’accordo è invece Carlo Calenda con Azione, spiegando che quel tema era parte del programma integrale del Terzo Polo a cui aveva “ceduto” per trovare un compromesso con Matteo Renzi.

Intervistato da “La Repubblica” e pure dal “Sussidiario.net” il capogruppo alla Camera per Fdi, Tommaso Foti, ha spiegato alcuni passaggi dell’iter di riforma: «il Premierato è un segnale a tutte le opposizioni. Non è la scoperta dell’acqua calda dire che FdI preferisse una riforma presidenziale o semi-presidenziale. Ma sull’elezione diretta del Capo dello Stato abbiamo notato più alzate di scudi. Il Pd credeva nel premierato, quindi sarà più difficile per loro prendere le distanze. Si potrebbe aprire una discussione franca». Il Premierato all’italiana è diverso dal “Sindaco d’Italia” presentato da Renzi in quanto quel ddl prevede comunque un’elezione diretta, mentre «la riforma Casellati elimina quella parte». Ciò che resta saldo per il Governo, conclude Foti, è che la Riforma Costituzionale sul Premierato non è legato al tema dell’Autonomia differenziata: «i due temi devono marciare su binari diversi. Anche perché l’autonomia differenziata non è una modifica costituzionale: è in Costituzione da 22 anni».