Sembra pronta ad approdare nel Consiglio dei ministri programmato per la giornata di domani – mercoledì 4 settembre 2024 – l’attesa riforma dei carburanti fortemente voluta (e più volte citata) dal ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso, frutto di oltre un anno di accese e complesse trattative con un settore tra quelli maggiormente diffusi sul nostro bel territorio: i punti sul tavolo sono almeno quattro e non ci si aspetta che arrivino gradi novità o opposizioni da parte degli alleati e degli oppositori tra i banchi del Consiglio.
Prima di arrivare all’effettiva riforma dei carburanti, vale la pena soffermarci un attimo sul Consiglio dei ministri che dovrebbe partire domani non prima delle 17:30 con una serie di importanti riforme in discussione: si tratta di almeno cinque norme a partire da tre adeguamenti ai codici varati dall’Unione Europea (il primo sui controlli sui contanti che entrano ed escono dal territorio dei 27, il secondo sui contributi green sul trasporto su ruota e il terzo sulle scambio di quote di emissioni di Co2).
Le trattative passeranno – poi – anche ad alcune importanti modifiche al codice della Fondazione Ordine Costantiniano di San Giorgio di Parma e ad un nuovo decreto sul Codice della crisi d’impresa; ma sembra esclusa dall’equazione l’attesa riforma sulle concessioni balneari; anche se non si esclude completamente che – pur non essendo nell’ordine del giorno – verrà sollevata da qualcuno tra i ministri della maggioranza.
Riforma dei carburanti: quali sono i punti della norma in discussione nel Cdm di domani
Tornado al punto di partenza, per ora non è ancora completamente chiaro cosa conterrà la riforma dei carburanti che verrà discussa domani, ma alcune delle più importanti novità sono già state anticipate nei mesi scorsi dallo stesso Urso: la prima volta che venne annunciata la riforma era lo scorso luglio (quando, peraltro, era attesa la trattativa ufficiale prima di Ferragosto); mentre l’ultima in ordine di tempo risale ad appena pochi giorni fa.
Secondo quanto si è potuto ricostruire il punto fondamentale della riforma dei carburanti accenderà (finalmente) le luci sui cosiddetti biocarburanti: una vera e propria eccellenza italiana, spesso – per non dire sempre – ignorata e che ora potranno contare su una serie di incentivi per i punti di rifornimento che vorranno includerli tre le opzioni offerte ai clienti; mentre in senso analogo muove anche l’obbligo di offrire almeno un prodotto diverso da benzina, diesel e GPL, ma in questo caso saranno incluse anche le colonnine di ricarica.
Similmente, nella riforma dei carburanti – aveva spiegato Urso – troveranno posto anche finanziamenti per le imprese che i distributori che intendono ristrutturare per predisporre colonnine e stazioni bio; così come non mancheranno sussidi per chi vorrà – dall’altra parte – dismettere un impianto poco utilizzato ed – infine – dovrebbe esserci anche un capitolo dedicato ai rapporti contrattuali nel settore e un ultimo all’autorizzazione per la distribuzione dei carburanti entro 90 giorni dal loro acquisto.