La riforma fiscale prevede la completa riorganizzazione del settore che costituisce una miniera d’oro in grado di produrre gettito per 11 miliardi di euro dando lavoro a 150.000 persone, ma servono nuove regole per evitare il rischio ludopatia.
La riforma dei giochi è stata inserita all’interno della legge delega per la riforma fiscale 2023, provata dal Consiglio dei Ministri che prevede anche la completa riorganizzazione del settore.
Riforma dei giochi: perché è necessaria?
In realtà la riforma del settore dei giochi è una vera e propria missione che si pronuncia già complessa come dimostrano i tentativi pregressi da parte del Ministero dell’Economia e delle finanze. Il Partito democratico e la lega avevano provato già a rimettere ordine negli anni precedenti ma non hanno ottenuto un sostegno adeguato da parte delle altre forze politiche, stavolta ci sono tutte le buone intenzioni per riprovarci e a guidare la riforma sarà Maurizio Leo con la collaborazione del Capo di gabinetto Italo Volpe, già esperto nel settore dogane e finanze. Ma non si tratta di una riforma che potrà essere attuata in tempi brevi dal momento che la legge delega necessita di numerosi decreti attuativi.
L’approvazione dovrà poi passare al parlamento in modo da poter procedere ai decreti delegati. È stato stabilito comunque che vi sarà una concessione e un’autorizzazione per tutti gli operatori di gioco che dovranno rispettare due pilastri fondamentali, uno concerne una certificazione rilasciata dall’agenzia delle dogane, mentre l’altra dalle questure.
Riforma dei giochi: il “distanziometro” cos’è e come andrà riformato?
Le sale gioco dovranno rispettare inoltre delle distanze dalle scuole e dagli ospedali e vi sarà una risoluzione delle norme caotiche emanate dagli enti locali che hanno avanzato varie liberazioni In assenza di una legge statale. Attualmente le distanze previste sono comprese in una forchetta che oscilla tra 250 e 500 m dalle scuole oltre a fissare delimiti orari per chi gestisce le scommesse. Il sistema, attuato come adesso, prevede delle norme applicate a macchia di leopardo, a questo caos senza di mettere fine il Ministero dell’Economia e delle finanze.
Il governo prorogato nella legge di stabilità provate il 28 dicembre 2022, una proroga fino alla fine del 2024 di tutte le licenze di betting tutt’ora attive. Ma dal momento che la Corte di giustizia Europea ha nuovamente bacchettato l’Italia per le proroghe a queste concessioni dei giochi, si presume che sia l’ultima chance, seguirà la legge nazionale.
L’esecutivo dovrà considerare anche la tutela dei giocatori e contraffare il disturbo del gioco d’azzardo prevedendo misure come la diminuzione dei limiti di giocattolo di vincita che già è presente, ma evidentemente un nome efficace. Saranno inoltre rafforzati i meccanismi di autoesclusione e per questo saranno introdotte anche nuove slot machine con il controllo da remoto e la concentrazione del gioco in ambienti sicuri e controllati. Saranno previste anche sanzioni per gli operatori del gioco on-line che non rispetteranno le regole. Acquisti sarà consentito di gestire luoghi per la vendita di ricarica online al fatto che non avvengono in quei punti di raccolta di gioco e di pagamento delle vincite. L’industria guarda con fiducia a questa riforma che vale da 70 a 80 miliardi di euro nei prossimi anni.