La riforma del Catasto è un pre-requisito per il “via libera” al dossier delega fiscale: a dichiararlo senza mezzi termini è stata, al termine della riunione della commissione Finanze della Camera, che ha messo in esame il tema, la sottosegretaria al Mef Maria Cecilia Guerra, la quale ha dato un vero e proprio aut aut al Governo. “Se l’articolo 6 (quello che contiene le nuovo regole sul suddetto argomento, ndr) non viene approvato si ritiene conclusa l’esperienza dell’esecutivo”, queste sarebbero state le sue parole secondo quanto riportato dall’Ansa.



L’ufficio di presidenza ha deciso di rinviare a domani, giovedì 3 marzo, la discussione, ma le forze politiche restano spaccate sul tema. A prevalere, in tal senso, sembrerebbe essere stata dunque la posizione mediatrice di Forza Italia, che ha chiesto più tempo per trovare una soluzione al problema. Il partito, nel dettaglio, si sarebbe impegnato a presentare una proposta non più del tutto soppressiva dell’articolo 6, ma che metta d’accordo tutti. Nelle prossime ore, comunque, si andrà al voto.



Riforma del Catasto, è aut aut: “Ok all’art. 6 o Governo cade”. La risposta della Lega

La Lega, da parte sua, non ci sta all’aut aut sulla riforma del Catasto espresso dalla sottosegretaria al Mef Maria Cecilia Guerra, la quale ha sottolineato che o si dà il “via libera” all’articolo 6 oppure l’esecutivo cade. A commentare la vicenda, secondo quanto riportato da Ansa, sono stati i capigruppo nelle commissioni Bilancio e Finanze, Massimo Bitonci e Giulio Centemero, nonché il vicepresidente della VI commissione, Alberto Gusmeroli, a nome di tutti i commissari.



“Gravissimo l’aut aut della sottosegretaria al Mef, Cecilia Guerra. Minacciare la crisi di governo qualora non si approvasse così com’è la riforma del catasto è da irresponsabili. Il Parlamento ha tutto il diritto di discutere e presentare emendamenti laddove non ci sia convergenza sul provvedimento. Mentre c’è un conflitto in pieno corso in Ucraina e il costo dell’energia è alle stelle, non ci sembra questo il momento di ricorrere alle maniere forti e di portare il dibattito allo scontro istituzionale. Peraltro, lo stesso governo e diversi gruppi di maggioranza hanno già riconosciuto l’inutilità di un intervento di riforma del catasto se la finalità è solo quella di una mera indagine statistica per scovare gli immobili-fantasma. Il ricatto conferma il dubbio che ci siano dietro altre logiche, come quella di tassare la casa”, questo il loro parere di condanna.