Sono state rese attuative le modifiche attraverso la riforma del lavoro sportivo: si tratta di una riforma che non entra in campo adesso dopo il decreto lavoro varato il 1° maggio 2023, ma che prende piede almeno da due anni, vale a dire a partire dalla precedente.

Riforma del lavoro sportivo: le novità

Il nuovo testo contempla alcune osservazioni giunte alla Camera dei deputati nel corso dell’indagine sul settore condotta questa primavera: niente Irap per gli stipendi dei collaboratori con compensi inferiori a 85.000 euro, per quanto concerne lo sport dilettante. Sono state reintrodotte le voci relative ai rimborsi spesa per i volontari, anche se con una limitazione di 150 euro mensili.
A tal fine è stata inserita nuovamente la norma che esclude i professionisti iscritti ad albi riconosciuti dalla legge della categoria dei lavoratori sportivi: la norma impedisce di consentire ai medici e ai fisioterapisti di essere iscritti come lavoratori sportivi. per gli stipendi inferiori a 5000 euro, questi avranno gli stessi obblighi assicurativi dei volontari.



Riforma del lavoro sportivo: quando le società vengono cancellate dal RAS

Relativo numero 36/2021 , anche detto “decreto del lavoro sportivo”, è stato approvato mercoledì 31 maggio, dopo un esame preliminare da parte del consiglio dei Ministri riunito a palazzo Chigi. La data in cui entrerà in vigore il decreto sarà il 1° luglio 2023, così come confermato dal ministro per lo sport e i giovani Andrea Abodi. Insieme al ministro del lavoro Marina Calderone, Abodi ha deciso di convocare una conferenza stampa per l’8 giugno, in modo da illustrare le proposte presenti nel correttivo.



Il provvedimento interviene anche modificando le tempistiche della riforma del lavoro sportivo e, in alcuni casi, allungando i tempi degli adempimenti. Gli statuti delle asd/ssd potranno essere adeguati entro il 31 dicembre 2023. Inoltre sono stati aumentati gli obblighi di conformità alla legge per tutte quelle associazioni e società che per due esercizi consecutivi abbiano svolto attività secondarie e strumentali con proventi elevati: la pena è quella di essere cancellati dal Ras, il registro delle attività dilettantistiche che è stato introdotto attraverso il decreto legislativo numero 39/21, un decreto attuativo che recepisce la legge delega di riforma dello sport numero 86/2019.



Riforma del lavoro sportivo: modificati i termini del lavoro autonomo

La normativa introduce anche alcuni riferimenti in merito al lavoro autonomo: questo viene inteso quando raggiunge le 24 ore settimanali e non più le 18, come da precedente normativa. E’ stata anche inserita la norma che rende possibile per i dipendenti pubblici lavorare nello sport; una problematica sollevata in audizione dal presidente del Coni Giovanni Malagò, che quindi viene risolta con il decreto, che stabilisce una forma di silenzio-assenso per questo tipo di collaborazioni.

Ultima analisi servono comunque ancora altri decreti attuativi per poter mettere a punto il testo della riforma del lavoro sportivo, poi altri 12 mesi per poter effettuare altri correttivi. L’entrata in vigore del decreto comunque resta quella del 31 luglio.