Entra in vigore da oggi, 1 marzo 2023, la riforma della legge sul divorzio che punta a snellire le pratiche per ottenere appunto la separazione ufficiale fra i coniugi. Storce un po’ il naso il noto avvocato Annamaria Bernardini De Pace, che in collegamento stamane a Mattino5 ha spiegato: “E’ bello vedere questo ottimismo, ma le persone devono capire, come ho già spiegato ai miei clienti, che in Italia siamo 60 milioni di persone e ci sono migliaia di persone che si separano nonostante vi sono solo 10mila giudici di cui una piccolissima parte che si occupa delle separazioni e dei divorzi. Come possono fare? Il problema vero è questo”. E ancora: “Oggi è una giornata di festa per le cancellerie che saranno vuote: c’è stata un’anticipazione dell’entrata in vigore di questa legge e noi avvocati dobbiamo prepararci, chi ha il coraggio oggi di depositare un atto?”.
Quindi Bernardidi De Pace ha proseguito: “C’è una cosa bellissima nella legge che sto praticando da anni. Dobbiamo fare più atti tutti in una volta prima di andare alla prima udienza e questi atti devono essere sintetici mentre prima eravamo abituati a vedere atti di 50 e 70 pagine: i poveri giudici secondo te li leggevano? Impossibile. La Cassazione aveva dato indicazioni in tal senso 20 anni. Non c’è un massimo in merito alla lunghezza degli atti, va a buon senso dell’avvocato ma un avvocato intelligente fa delle sintesi intelligente per i giudici, ci immaginiamo quante cause hanno ogni mesi o ogni anno?”. Di nuovo sulla riforma del divorzio: “Con questa nuova legge chi inizia la causa deve depositare tre atti e chi è chiamato due, quindi sono subito 5 atti da leggere. Sulla carta non avverrà mai l’applicazione di questa legge, io lo spero ma dovrebbero fare concorsi straordinari per giudici”.
RIFORMA DIVORZIO, ANNAMARIA BERNARDINI DE PACE: “SE NOI AVVOCATI SIAMO BRAVI…”
C’è però un modo, secondo il noto avvocato, per diminuire le cause di divorzio: “Se noi avvocati siamo bravi riusciamo a diminuire le cause perchè in questa riforma della legge sul divorzio c’è l’obbligo subito di depositare con i primi atti i documenti di valore economico: estratti conto, dichiarazioni di redditi, polizze assicurative… tutto quello che hai: quanta gente c’è che non vuole far sapere i fatti suoi? Quanta gente preferirà fare una bella transizione anzichè mettersi nelle mani del giudice o della finanza?”.
In caso invece di consenso fra coniugi la procedura risulta ovviamente più snella: “Con un consenso il giudice lo può vidimare e basta, l’importante che vi sia sempre il piano genitoriale, il giudice deve tutelare il bimbo. I genitori prima di separarsi devono assumersi la responsabilità di genitori e quindi preparare un piano. Secondo me se i genitori lo fanno bene poi si accordano meglio anche sul piano economico”. In conclusione Bernardi De Pace sottolinea: “Fino a ieri ci volevano 6 mesi per la prima udienza, come è possibile che da oggi si faccia tutto in tre giorni?”. Vedremo cosa accadrà.