Il fisco non è mai stato più conciliativo di adesso, dopo aver concepito la necessità di applicare i decreti attuativi della riforma fiscale approvata a marzo 2023, si procede con la rateizzazione mensile delle tasse, mese per mese e l’abolizione del tanto detestato anticipo di novembre. Ecco cosa ci aspetta.

Riforma fiscale 2023: sta per essere resa attuativa la proposta della Lega

Al momento la novità dovrebbe riguardare solo i soggetti Isa ma è possibile che, proiezioni e conti alla mano, si possa tentare di ampliare la platea anche ai dipendenti che hanno altri redditi e ai pensionati.



Le modifiche sono state volute da Alberto Gusmeroli che ha dichiarato: “Per la prima volta in 50 anni le imposte non si pagheranno più in anticipo ma ad anno concluso e reddito guadagnato. Si sta, infatti, lavorando per abolire l’acconto già da novembre 2023. La legge sarà a beneficio di milioni di attività economiche: artigiani, commercianti e liberi professionisti con l’ipotesi anche di dipendenti e pensionati con altri redditi”.



Riforma fiscale 2023: abolizione dell’anticipo per chi ha fatturato fino a 500 mila euro

La legge verrebbe applicata almeno per tutti i contribuenti che hanno registrato fino a 500 mila euro di fatturato. Le attività, tra esercenti e professionisti coinvolti, sarebbero quindi 3 milioni: sono questi che, fino ad oggi, hanno dovuto pagare il famoso anticipo di novembre.

Invece la riforma fiscale a tre aliquote dell’IRPEF verrà trattata attraverso un decreto legislativo e non come norma all’interno della legge di bilancio 2024. La scelta darà la possibilità di valutare gli effetti fino al 23% per il primo gruppo che comprende i redditi che vanno dagli 8 mila fino ai 28 mila euro; il 35% dai 28 ai 50 mila euro vedranno una aliquota del 35% e oltre i 50 mila si applicherà una aliquota del 43%.