Se il governo ha accarezzato l’idea di istituire un federalismo amministrativo, ipotesi soltanto accennata, benché resti attualmente soltanto nel campo delle riforme possibili, da oggi gli enti locali avranno maggiori possibilità di accesso alle informazioni dell’anagrafe tributaria così da contribuire all’accertamento dei tributi e alla gestione fiscale.



Si tratterà di una vera e propria idea di federalismo fiscale antievasione che potrebbe essere la chiave per ottenere un importante con partecipazione al gettito recuperato per effetto delle stesse segnalazioni qualificate.

Riforma fiscale 2023: nuova normativa per rendere operativo il federalismo fiscale degli enti locali

Ad introdurre questa importante novità è l’articolo 2 della legge 111/2023 della riforma fiscale che assicura l’applicazione dei principi di autonomia finanziaria degli enti territoriali attraverso “lo sviluppo dell’interoperabilità delle banche di dati del sistema informativo della fiscalità per la gestione e l’accertamento dei tributi” di cui all’articolo 7, comma 1, lettera b della legge 42 del 2009.



Grazie alla nuova normativa volta a varare un decreto applicativo sulla base dei principi programmatici della riforma fiscalelegge delega saranno resi maggiormente accessibili tutti i dati e le informazioni fiscali presenti nell’anagrafe tributaria, così da stimolare le segnalazioni qualificate, che sono un fattore importante per la lotta all’evasione.

Riforma fiscale 2023: l’obiettivo è la lotta all’evasione

La normativa appena approvata rende attuativo un principio che era già stato introdotto nel 2005 attraverso il decreto legge 203 che stabilisce la partecipazione dei comuni italiani all’attività di accertamento fiscale, nell’ambito dell’ordinario contesto operativo di svolgimento delle attività istituzionali così da qualificare i dati relativi all’accertamento dei tributi diretti e indiretti.



Ciò servirà quindi a far riemergere l’economia sommersa e il patrimonio immobiliare che potrebbe essere messo in relazione all’evasione dei tributi e delle imposte locali. Il tutto sarà incentrato sull’analisi delle posizioni soggettive di tipo fiscale attraverso la segnalazione di atti, fatti i negozi che evidenziano la presenza di un comportamento evasivo o elusivo.

Benché vi fosse già una normativa esistente pochi comuni hanno utilizzato questi strumenti inviando pochissime segnalazioni qualificate all’Agenzia delle Entrate. A causa di questa mancanza è venuto meno Il tassello dell’analisi da parte degli enti locali confini di lotta all’evasione fiscale che hanno reso necessario discutere su ulteriori decreti attuativi. Per citare un esempio fra tutti, il comune di San Giovanni in Persiceto in provincia di Bologna ha raccolto importanti quantità di denaro attraverso le segnalazioni quantificate in chiave anti evasione. Su 27.000 abitanti infatti il gettito recuperato è stato di 4 milioni di euro.