Prosegue la riforma fiscale: dal Consiglio dei ministri, che si riunirà in settimana, dovrebbe arrivare la semplificazione della rateizzazione delle cartelle, come spiega il Corriere. Dovrebbe essere prevista, infatti, la possibilità di ottenere una dilazione di pagamento fino a 120 rate mensili, per dieci anni, per chi è in comprovate difficoltà economiche. Lo stralcio delle cartelle inesigibili sarà stabilito invece dopo cinque. Le cartelle esattoriali non ancora incassate dallo Stato ammontano a 1.200 miliardi di euro: non tutti, però, sono incassabili.
Quelli che dovrebbero effettivamente finire nelle casse dello Stato sono stati quantificati dall’Agenzia delle Entrate in poco più di 100 miliardi: si tratta di somme riferibili a 163 milioni di cartelle esattoriali e avvisi di accertamento esecutivo. Lo stralcio delle cartelle diventa ora una riforma strutturale. Come rivela Il Messaggero, “l’obiettivo della riforma della riscossione è da un lato impedire che continui a formarsi un magazzino di queste dimensioni e dall’altra accelerare e rendere più efficaci le procedure di recupero”.
Riforma fiscale, Ruffini: “Non tutti i crediti sono recuperabili”
Il Direttore dell’Agenzia delle Entrate Ernesto Maria Ruffini, nel corso della 33esima edizione di Telefisco ha spiegato che le 163 milioni di cartelle esattoriali e avvisi di accertamento sono riferite “complessivamente a 22,4 milioni di contribuenti, di cui 3,5 milioni sono società, fondazioni ed enti e 18,9 milioni sono persone fisiche, dei quali 3 milioni titolari di attività economica”. Non tutti i 1.200 miliardi di euro sono recuperabili: “Il 40 per cento di questi crediti, circa 483 miliardi, sono irrecuperabili perché intestati a persone decedute o nullatenenti oppure a imprese già cessate o interessate da procedure concorsuali chiuse. Un altro 42 per cento, circa 502 miliardi, sono intestati a soggetti verso i quali l’Agenzia ha già svolto azioni di riscossione ma senza ottenere risultati” ha aggiunto Ruffini.
Coloro che riceveranno cartelle esattoriali da pagare, dunque, potranno chiedere di accedere a un piano di rateizzazione, in base alle regole previste dall’articolo 19 del DPR n. 602/1973, recentemente rivisto dalla legge di conversione del Decreto Aiuti n. 50/2022. Sarà possibile richiedere un piano di rateazione fino a 120 rate mensili. Il calendario, dunque, vedrà pagamenti più dilazionati nel tempo.