RIFORMA FISCALE, OK ENTRO L’ESTATE: L’ANNUNCIO DEL GOVERNO

La riforma fiscale del Governo Meloni sarà ultimata entro l’estate: l’annuncio/promessa è stata lanciata oggi alla Camera dalla Presidente del Consiglio durante il convegno dedicato alla svolta del Fisco presso l’aula dei gruppi parlamentari. Meloni con il Ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti e il viceministro Maurizio Leo hanno presentato i contorni e pure i contenuti della prossima riforma fiscale, uno dei maxi-cardini promessi in campagna elettorale e già approvata in parte in questi primo anno e mezzo di Governo: nei prossimi giorni scatterà la consultazione della durata massima di 2 mesi entro cui saranno valutati e giudicati i 10 testi unici sul Fisco.



L’obiettivo, ha detto il viceministro del MEF, è di arrivare all’approvazione finale entro l’estate: «Devo ringraziare l’Agenzia delle entrate e il direttore Ruffini, che hanno fatto un lavoro enorme, hanno raccolto tutti i materiali disseminati qua e là nel nostro sistema e facendo questo hanno predisposto 10 testi unici», ha detto Leo intervenendo dopo Meloni al convegno “La riforma fiscale, attuazione e prospettive”. I materiali dei testi unici saranno resi disponibili a tutti gli addetti ai lavori e poi portati in CdM per il rush finale prima dell’approvazione con iter parlamentare prima delle Europee, questo l’obiettivo del Governo.



MELONI: “LE TASSE NON SONO BELLISSIME”. LO SCONTRO CON SCHLEIN

In sostanza citando le famose parole dell’ex Ministro dell’Economia sotto il secondo Governo Prodi, Tommaso Padoa Schioppa, Giorgia Meloni oggi alla Camera ha annunciato che dal Centrodestra non giungeranno mai parole di “elogio” per il sistema fiscale. «Non penso e non dirò mai che le tasse sono una cosa bellissima. Sono bellissime le libere donazioni non i prelievi imposti per legge, per questo c’è una grande responsabilità nel gestire quelle risorse che non possono essere usate in modo irresponsabile per garantirsi facile consenso immediato e lasciare a chi viene dopo a ripagare quella irresponsabilità»: per la Premier il messaggio da dare alla politica e alla cittadinanza è in realtà molto più semplice, ovvero che «non abbiamo amici cui fare favori se non gli italiani onesti che pagano le tasse e contribuiscono al bilancio pubblico».



Serve insomma dare una mano agli onesti e punire i furbi, con un fisco sempre più “amico” ma non per questo meno esigente: «Non c’è spazio per chi vuole fare il furbo ma chi è onesto ed è in difficoltà merita di essere aiutato», ha detto ancora Meloni prima di annunciare un iter nuovo per «allineare le sanzioni ai parametri europei perché quelle che avevamo erano sproporzionate, illogiche e vessatorie. E anche abbastanza inutili». Il fisco italiano va attuato e riformato, punto focale per il programma di Governo da estendere per tutta la Legislatura: «Ci hanno accusato di voler aiutare gli evasori, di allentare le maglie fisco, di nascondere condoni immaginari», ma la risposta data da Meloni è sui numeri visti nel 2023, ovvero l’anno record nella lotta all’evasione fiscale con 24,7 miliardi recuperati nelle casse dello Stato, 4,5mld in più dell’anno 2022. Il fisco da “amico” viene accomunato ad un “buon padre di famiglia” dall’intervento di Giorgia Meloni: «deve chiedere il giusto e deve saper usare il criterio del buon padre di famiglia: buon senso e lungimiranza senza sprecare le risorse raccolte». Questo è attualizzatile solo con una riforma organica fiscale, dove puntare all’obiettivo centrale della «riduzione generalizzata della pressione fiscale, che grava su famiglie e imprese». In conclusione, il fisco come lo Stato non devono essere visti come un avversario da raggirare, ma come un evento “giusto”, «scommessa culturale che abbiamo fatto e i dati ci dicono che funziona. Con le risorse del Fisco si potrà funzionare la macchina pubblica, redistribuendo le risorse particolarmente ai più fragili. Questo deve fare un sistema fiscale, che non nasce per soffocare la società». A stretto giro è giunta la replica a distanza della leader Pd Elly Schlein che con Meloni lancia una costante sfida su tutti i temi caldi della politica italiana: «È bellissima una sanità pubblica che cura indipendentemente da quanti soldi hai in tasca, è bellissima una scuola pubblica che dia istruzione di qualità. Il governo è impegnato – ha sottolineato la segretaria dem – a inventare slogan ogni giorno, ma orrendi sono i tagli alla sanità e al welfare che il governo fa e che aumentano le disuguaglianze».

GIORGETTI: “LA RIFORMA FISCALE IN TEMPI RECORD, AIUTI A FAMIGLIE E IMPRESE”

Per il ministro dell’Economia Giorgetti la riforma fiscale avviata dal Governo «è una un’impresa storica per i tempi record della legge delega e dei decreti»: il n.2 della Lega rivendica la svolta sul Fisco che va sempre più «incontro alle famiglie, tutelando il potere d’acquisto, e va incontro alle imprese, premiando quelle che investono. Così si produce ricchezza». Giorgetti ringrazia poi il suo vice Maurizio Leo per il contributo alla documentazione necessaria, «Chi mi conosce sa che politica significa soprattutto decisione».

Sempre durante il convegno, il Ministro dell’Economia ha aggiornato le ultime novità sui temi fiscali a livello non solo italiano, annunciando come sia a forte rischio la Global Minimum Tax: «temo seriamente che la tassazione minima globale vada a naufragare nell’impossibilità di concludere il suo lavoro. Questo ho percepito negli incontri G20 e G7, questo tipo di necessità che è un imperativo morale che non riuscirà a raggiungere i suoi obiettivi nei tempi che abbiamo sperato».

FISCO, LEO: “OBIETTIVO IL CETO METO, OGGI È TASSATO AL 50‰”

Secondo la visione del viceministro dell’Economia Maurizio Leo, sul tema della riforma fiscale e della complessiva pressione del Fisco, quanto fatto finora dal Governo è un buon primo passo per «venire incontro alle fasce medio basse», ma ora occorre occuparsi, dice, del ceto medio. Chi infatti guadagna 55mila euro non può essere considerato un super ricco, rileva il n.2 di Giorgetti, «e oggi questi soggetti pagano oltre il 50% di tasse. Su questo tema bisogna intervenire e prima di farlo dobbiamo reperire le risorse per poter procedere».

«Le tasse non sono bellissime», ha ripetuto Leo confermando l’input dato dalla Premier Meloni, «Le tasse si devono pagare, però è certo che meno si pagano, ma le facciamo pagare a tutti quanti, meglio il sistema funziona». Infine, il viceministro afferma che la fedeltà fiscale è un valore e che «noi ci teniamo alla fedeltà fiscale, però nel momento in cui abbiamo delle situazioni che devono emergere, dobbiamo farle emergere gradualmente, altrimenti rischiamo di non riuscire mai a portare a casa i risultati». «Tutto questo non è stato fatto da 50 anni a questa parte. Ecco la semplificazione cui tendiamo», ha sottolineato da ultimo il viceministro FdI spiegando di essere già al lavoro su un testo unico sulle Dogane per rivisitare appieno il sistema, «Faremo poi un decreto che riguarda i tributi che non hanno impatto sul gettito, e infine metteremo in consultazione tutto il resto la riforma che richiederà risorse».