Con 184 voti favorevoli e 85 contrari, l’Aula della Camera ha approvato la riforma fiscale. La delega, il cui ok è arrivato in terza lettura, dovrà essere esercitata dal governo entro e non oltre i 24 mesi dall’entrata in vigore della legge stessa, così come ricorda il sito di Rai News. Sono in totale 23 gli articoli presenti nella riforma fiscale, distribuiti in cinque diversi titoli inerenti temi come la certezza del diritto, le riforme dello statuto del contribuenti e dei singoli tributi, i procedimenti tributari e il contenzioso. Maurizio Leo, numero due del ministero dell’economia, è intervenuto al termine della discussione generale confermando che l’obiettivo della riforma fiscale è quello di ridurre il numero delle aliquote Irpef da quattro a tre “per poi arrivare gradualmente verso la flat tax”, senza comunque abbandonare la logica della progressività.



“Sono molto soddisfatta dell’approvazione della delega fiscale. Una riforma strutturale e organica, che incarna una chiara visione di sviluppo e crescita e che l’Italia aspettava da 50 anni. Meno tasse su famiglie e imprese, un fisco più giusto e più equo, più soldi in busta paga e tasse più basse per chi assume e investe, procedimenti più semplici e veloci. Sono alcuni dei principi di un provvedimento storico che rivoluzionerà il rapporto tra fisco, cittadini e imprese e che il governo lavorerà per attuare con i decreti attuativi”, è stato invece il commento di Giorgia Meloni, presidente del consiglio.



RIFORMA FISCALE APPROVATA DALLA CAMERA: IL GOVERNO AVRA’ 24 MESI DI TEMPO PER TRADURLA IN LEGGE

L’esecutivo utilizzerà quindi i prossimi due per trasformare il disegno in delle norme con degli specifici decreti legislativi, tenendo conto delle risorse a disposizione: probabile che le prime misure attuate saranno quelle che non richiedono coperture. Fra le principali novità troviamo la riduzione progressiva Irpef e l’obiettivo dell’aliquota unica, quindi l’esclusione di sanzioni pensali se l’azienda collabora, più tempi per rimborsi per i contribuenti modelli, più soldi in tredicesima e negli straordinari, un mini scudo per i “paperoni” che stanno all’estero.



E ancora, il rid per adempimenti fiscali, tasse degli autonomi pagabili a rate, l’addio del Superbollo sulle auto più potenti, la stretta sulle sigarette elettroniche, l’addio del pignoramento dei conti in automatico, la possibilità di affidare a privati la riscossione di cartelle decadute, nessuna sanzione in caso di debiti irpef qualora la pubblica amministrazione fosse in debito, e infine, sentenze tributarie digitali in banche dati che siano aperte a tutti.