La riforma fiscale spiegata da Maurizio Leo

Maurizio Leo, viceministro delle Finanze e dell’Economia, è colui che ha voluto e firmato la riforma fiscale di cui tanto si discute ultimamente. A Quarta repubblica ha voluto proprio parlare della riforma e dei sui contenuti, sottolineando che “vogliamo cambiare verso, che ci sia una rapporto diverso tra amministrazione finanziaria e contribuenti”. Con il nuovo progetto fiscale si andrà ad agire sull’IRPEF, riducendo le aliquote da quattro a tre, e sull’IVA, che per alcuni prodotti verrà rimodulata o azzerata.



“Con le nuove aliquote”, spiega il viceministro Maurizio Leo parlando dei contenuti della riforma fiscale, “l’idea è di portarci a tre, facendo degli accorpamenti per favorire le fasce medio-basse. Ma oltre all’aliquota dobbiamo vedere come possiamo modulare i redditi, dare delle deduzioni, soprattutto per i lavorati dipendenti”. Spiega, inoltre, che sarà attivato il reddito incrementale, che prevede che “se io lavoratore nel 2023 ho guadagnato 100 e nel 2024 guadagnerò 105, anziché scontare l’aliquota progressiva, spunterà un’aliquota flat, come fatto per i lavoratori autonomi”. “Tutti gli italiani devono pagare meno tasse”, spiega ancora Maurizio Leo, “ma è necessario che non si faccia deficit o non si pesi sui conti pubblici”.



Maurizio Leo: “L’obiettivo è la flat tax per tutti”

Poi, un altro punto su cui insiste Maurizio Leo parlando della riforma fiscale, “se si addolcisce la base imponibile, andiamo nella direzione anche di una semplificazione”. Per trovare i fondi necessari, sostiene che si procederà con un taglio “delle spese fiscali”, ma anche con il fondo per la lotta all’evasione, “che quest’anno ha recuperato 20 miliardi, ed una parte sarà destinata lì come fatto dal governo Draghi per la riduzione a quattro aliquote”.

Punto nevralgico, invece, è la pace fiscale prevista nella nuova riforma, sulla quale Maurizio Leo spiega che è stata fatta “perché i cittadini italiani devono pagare degli importi spropositati, ai quali si aggiungevano delle sanzioni vessatorie da 120/240% del tributo“, a differenza degli altri stati europei in cui “la sanzione non supera il 60%”. La scelta, spiega, è stata fatta per permettere agli italiani di pagare, abbassando “le sanzioni al 5%, dando un lasso temporale più lungo per mettersi in regola”. Il problema dell’evasione fiscale, sostiene il viceministro, “è il sistema fiscale che i cittadini stanno vivendo che è di una complessità tale” che rende tutto confuso per i contribuenti. L’obiettivo finale della riforma fiscale, conclude Maurizio Leo, “è la flat tax per tutti, che sarà al 23 e a termine legislatura il 15%”.