Carlo Nordio, Ministro della Giustizia, ha annunciato durante una seduta della Camera che la riforma della giustizia tanto attesa e citata è pronta. Verrà presentata “con ragionevole certezza” entro al massimo la prossima settimana, quando poi toccherà alla votazione affinché venga approvata. Sembra che si tratterà di un primo, doveroso, passaggio di norme e misure, già decise e messe nero su bianco, a cui poi seguiranno altri pacchetti e, soprattutto, due interventi strutturali e costituzionali in merito alla separazione delle carriere e sui Consigli superiori della magistratura. Sempre in sede della seduta alla Camera, l’annuncio della riforma della giustizia sarebbe stato accolto positivamente da Azione e dal suo responsabile sulla Giustizia Enrico Costa, che in questa istanza si unisce all’eco della maggioranza.



Riforma della giustizia: le modifiche annunciate da Nordio

Insomma, non si conoscono ancora approfonditamente i dettagli della riforma della giustizia che potrebbe essere votata, almeno nella speranza del Ministro Nordio, entro la fine della prossima settimana. Tuttavia, il suo annuncio durante la seduta della Camera comprendeva anche alcune anticipazioni su quelli che saranno i capisaldi del testo che verrà presentato nei prossimi giorni, che in qualche modo confermano le aspettative della maggioranza, e i vari nodi di cui si è discusso in questi mesi di governo.



Senza dilungarsi troppo in spiegazioni sul testo della riforma della giustizia, Carlo Nordio l’ha sintetizzato con queste parole: “Modifiche sul sistema delle intercettazioni, sulla custodia cautelare, sui reati contro la pubblica amministrazione, sulla segretezza dell’informazione di garanzia”. La separazione delle carriere e del Csm, invece, arriverà non prima dell’autunno. Nel primo pacchetto della riforma della giustizia si procederà ad un ripristino della legge Pecorella del 2006, che riguarda la stretta sull’appello per il Pm che perde a processo. Nelle intercettazioni, invece, saranno vietate le trascrizioni delle persone terze coinvolte, ma non incluse nell’indagine. L’abuso d’ufficio verrà eliminato e si procederà poi, contestualmente, ad una riscrittura dei reati per la Pubblica amministrazione, partendo dal traffico d’influenze. Infine, per la custodia cautelare nei reati minori sarà imposto al Pm un interrogatorio di garanzia.

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