LA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA VIENE APPROVATA DAL CDM: L’ANNUNCIO DELLA PREMIER MELONI
«Il Consiglio dei Ministri ha approvato il disegno di legge costituzionale da sottoporre al Parlamento per avere finalmente una giustizia più equa ed efficiente. Una riforma giusta, necessaria e storica»: così sui social scrive la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni dopo l’approvazione all’unanimità della riforma della giustizia in CdM. Con un video postato subito dopo la stessa leader FdI spiega nel dettaglio il perché la riforma Nordio sia da considerare come realmente epocale: dalla separazione delle carriere tra pm e giudici, fino alla nomina dei magistrati nel Csm, con in più la formazione della nuova Alta Corte, la giustizia italiana è pronta a svoltare dopo diverse riforme approntate negli ultimi anni ma ancora nessuna realmente incisiva per i problemi annosi.
«La separazione delle carriere tra giudici e pubblici ministeri in modo da differenziare finalmente il percorso di chi è chiamato a giudicare i cittadini da quello di chi ha l’incarico di muovere le accuse, e rendere così più equilibrato il rapporto tra difesa e accusa nel corso del processo», spiega la Premier nel video successivo all’approvazione della riforma. Cambiando l’approccio nell’eleggere i magistrati nel Csm, Meloni approva l’idea del Governo di puntare sul sorteggio con modalità che saranno poi stabiliti nel corso di approvazione in Parlamento della legge. Assieme alla riforma istituzionale (Premierato) e a quella fiscale, la riforma della giustizia per la Presidente Meloni è il nuovo impegno raggiunto dall’esecutivo: «il disegno di legge passa ora al Parlamento che dovrà esprimersi, per consegnare il prima possibile all’Italia una riforma che vuole ridare piena fiducia agli italiani nella magistratura, assicurando i principi di indipendenza e parità tra accusa e difesa».
LA RIFORMA NORDIO IN 3 PUNTI: COME CAMBIA ORA LA GIUSTIZIA
Nella conferenza stampa successiva al CdM, il Ministro Nordio – accompagnato dai vice Andrea Ostellari (Lega), Francesco Paolo Sisto (FI) e dal sottosegretario di Palazzo Chigi Alfredo Mantovano – ha elencato i tre punti cardine della riforma della giustizia: la separazione delle carriere, la composizione e l’elezione del Csm (a cui va aggiunta la creazione dell’Alta Corte).
«La separazione delle carriere non è soltanto una ottemperanza politica nei confronti dell’elettorato che ci ha dato il mandato di attuare questa riforma, e al quale elettorato abbiamo l’obbligo di rispondere in questo modo, ma è anche una ragione tecnica, strutturale e dogmatica giuridica»: il Guardasigilli spiega come con questa riforma (dedicata alla memoria di Giovanni Falcone che insisteva con la separazione delle carriere) venga attuato il processo accusatorio voluto da Giuliano Vassalli, che non poteva essere approntato su una Costituzione che era stata scritta con in corso ancora «il processo inquisitorio voluto da Mussolini».
In secondo luogo, il Ministro della Giustizia valuta molto positivamente la composizione e elezione del Consiglio superiore della magistratura: dopo i vari scandali negli scorsi anni (non solo il “sistema Palamara”), si cerca così di porre rimedio alla «degenerazione correntizia», occorre «interrompere questo legame» con le correnti. Per questi motivi si è giunti al sorteggio dei membri laici che non saranno più scelti dal Parlamento, così come avverrebbe per i magistrati togati, riducendo ulteriormente il peso delle correnti. Nordio ha garantito che con questa riforma il pm resta sempre dipendente dal Governo, rispondendo alle critiche dell’Anm: «la magistratura requirente gode e godrà delle stesse garanzie di indipendenza della magistratura giudicante». In merito alle critiche e alla minaccia di sciopero lanciata ancora oggi dal presidente Anm Santalucia, il Ministro della Giustizia ritiene legittime le critiche, anche perché il disegno di legge resta aperto a modifiche in Parlamento: «accettiamo contributi e suggerimenti ma anche loro devono accettare un principio fondamentale che la volontà popolare è sacra e si esprime attraverso le elezioni. E se ci viene dato mandato di separare le carriere noi obbediamo alla sovranità che appartiene al popolo, secondo quello che è scritto nella Costituzione». Nell’ultima bozza messa a punto e discussa in CdM, informa l’ANSA, pare sia saltato il riferimento costituzionale sull’avvocatura come ruolo istituzionale: sempre in conferenza stampa il sottosegretario Mantovano ha annunciato come non sia affatto scontato che si debba ricorrere al referendum sulla giustizia, «se vale l’adesione alla sostanza che viene proposta dal governo e se vi sarà un confronto nel merito in Parlamento di fronte a un testo che certamente non è blindato ma aperto al contributo dell’intero Parlamento, non è così certo che si arrivi al referendum».
OGGI IN CDM SBARCA LA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA TARGATA NORDIO: ECCO L’ORDINE DEL GIORNO
Si è concluso a Palazzo Chigi in questi minuti il CdM numero 83 del Governo Meloni con l’approdo definitivo della riforma della giustizia targata Ministro Nordio: dopo l’ultima limatura con presentazione ieri al Quirinale, il Centrodestra punta a raccogliere i risultati di una lunghissima fase preparatoria, frutto di diversi passaggi in Commissione e con uno scontro ancora molto acceso tra il Ministero della Giustizia e l’Associazione Nazionale Magistrati
Dalla separazione delle carriere nella magistratura fino alla riforma strutturale del Csm, passando per il riconoscimento in Costituzione dell’avvocatura come ruolo, finendo con la nascita di una nuova Alta Corte disciplinare: di questo tratta la bozza ultimata della riforma della giustizia, inserita nel CdM di oggi 29 maggio 2024 con altri punti all’ordine del giorno, tra cui l’accordo di ratifica tra Italia e India sulla cooperazione nel settore della difesa. In aggiunta, il Governo Meloni approverà la convenzione tra il nostro Paese e la Francia per la manutenzione del tratto situato in territorio francese della linea ferroviaria Cuneo-Breil-Ventimiglia. Al termine del CdM la conferenza stampa in diretta video streaming da Palazzo Chigi con il Ministro della Giustizia Carlo Nordio: qui a fondo pagina il collegamento live.
BOZZA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA: I PUNTI CHIAVE
In termini tecnici la riforma della giustizia viene presentata oggi in CdM tramite il disegno di legge “Norme in materia di ordinamento giurisdizionale e di istituzione della Corte disciplinare”: punto cardine del programma elettorale dell’intero Centrodestra prima delle Elezioni, il lavoro del Ministro Nordio porta all’ottenimento della separazione delle carriere tra magistrati giudicanti e requirenti, senza però intervenire su modifiche circa l’obbligatorietà dell’azione penale (che resta quella prevista all’articolo 112 della Costituzione). Il disegno di legge sulla separazione è stato il primo ad essere approvato dal CdM attorno alle ore 14.
Tra i punti chiave troviamo poi il grande tema della riforma Csm, con diverse opzioni sul campo: stando alle ultime bozze circolate, è previsto un doppio Consiglio Superiore della Magistratura, il primo con i magistrati requirenti e il secondo con quelli giudicanti (seguendo anche qui il criterio delle carriere separate). Resta in piedi ma è alquanto improbabile l’idea di un unico Csm con due sezioni distinte: a prescindere dallo scenario, resterà il Presidente della Repubblica il capo del Csm o del “doppio Csm”.
Sempre nella riforma della giustizia è previsto un “sorteggio secco” per la nomina dei componenti togati del Csm per evitare l’influenza maggiore delle correnti dei giudici: non sono però sparite le altre ipotesi formulate da Nordio, tra cui il “sorteggio mediato” che prevede magistrati candidabili sorteggiati e poi sottoposti a successiva selezione orientata. Stando alla bozza insano a SkyTG24, il Governo valuta anche l’aumento dei membri laici nei Csm, un quarto almeno nominati dal Parlamento. Da ultimo, con la riforma in discussione oggi in CdM dovrebbe essere introdotta la nuova Alta Corte formata da 9 membri: è di fatto un organo di tutela giurisdizionale «contro i provvedimenti amministrativi assunti dai Consigli superiori della magistratura ordinaria, amministrativa e tributaria», riporta ancora Sky. Resta aperta anche la possibilità di un’Alta Corte che disciplini solo in prima istanza senza appello.
SCONTRO ANM-GOVERNO, NORDIO IERI AL QUIRINALE
Con la riforma della giustizia incardinata da Nordio nel CdM di oggi si apre ulteriormente lo scontro fra magistrati e Governo, con la bocciatura dell’Anm di Giuseppe Santalucia che da mesi ha lanciato la battaglia formale contro il disegno di legge del Guardasigilli. Tanto la separazione delle carriere quanto la riforma del Csm vengono definite inutili e dannose dall’Associazione Nazionale dei Magistrati: «valutiamo tutte le iniziative possibili», fanno sapere dall’Anm nell’ordine del giorno della riunione d’urgenza convocata oggi pomeriggio «sull’approvazione del Consiglio dei ministri del disegno di legge costituzionale in materia di ordinamento giurisdizionale».
Contestata dall’Anm anche l’istituzione della nuova Alta Corte: «la riforma costituzionale della giustizia è un errore. Un forte passo indietro rispetto all’effettiva autonomia e indipendenza della magistratura», ha spiegato il presidente dell’Associazione nazionale magistrati Santalucia in una intervista ad “Affari Italiani”. Nella serata di ieri il Ministro della Giustizia Carlo Nordio e il sottosegretario a Palazzo Chigi, Alfredo Mantovano (ex magistrato), sono saliti al Quirinale per presentare al Presidente Mattarella i punti chiave della riforma oggi approvata in CdM: «Al capo dello Stato è stato illustrato lo schema della riforma costituzionale, anche per recepire eventuali pareri e rilievi del Presidente. Il ddl non prevede modifiche all’articolo 112 della Costituzione, ovvero quello che riguarda l’obbligatorietà dell’azione penale, ma resta il nodo sulla composizione del nuovo Consiglio superiore della magistratura», si legge nel resoconto dato stamattina dall’ANSA in merito al colloquio con il Capo dello Stato, nonché Presidente del Csm.