Riforma giustizia, ovvero il nuovo dossier della discordia tra Lega e M5s. E ora il Governo traballa. Il Consiglio dei ministri si è chiuso con un nulla di fatto – accordo salvo intese, intese che non arriveranno probabilmente mai – e nelle ultime ore si è acceso un botta e risposta senza esclusione di colpi. Il leader leghista Matteo Salvini ha parlato di una riforma vuota e inutile, mandando un messaggio chiaro e netto al collega Alfonso Bonafede: «O si fa una vera riforma della giustizia, pesante e significativa, che dimezza i tempi dei processi, o non siamo al governo per fare le cose a metà». E, come spiega Adnkronos, il Carroccio non ha intenzione di fare alcun passo indietro, con il capo del Viminale che ha ribadito che «i cittadini non possono essere ostaggi di processi infiniti». Non è tardata ad arrivare la replica del Guardasigilli, che ha ricordato all’alleato che «non sta governando con Berlusconi».
RIFORMA GIUSTIZIA, NUOVO SCONTRO LEGA-M5S
Il Messaggero spiega che, nonostante il Governo sia destinato ad implodere con la manovra di bilancio dell’autunno, la Lega non ha alcuna intenzione di concedere la possibilità di issare la bandiera di una legge delega sulla giustizia, soprattutto in vista della campagna elettorale primaverile. «Mi viene il dubbio che l’obiettivo sia quello di fare saltare la legge sulla prescrizione che entrerà in vigore a gennaio 2020», l’accusa di Alfonso Bonafede, che ha tenuto a precisare che non permetterà a nessuno «giochini per far saltare la prescrizione». E anche in questo caso la Lega ha subito replicato: «Bonafede era informato costantemente delle criticità e per noi non era una riforma votabile», le parole del ministro per la Pubblica Amministrazione, Giulia Bongiorno. Attesi aggiornamenti nel corso delle prossime ore, ma in casa gialloverde si avverte un clima di altissima tensione…