Nel Consiglio dei Ministri n. 78, tenutosi ieri 17 maggio 2022 a palazzo Chigi, al cospetto del Presidente del Consiglio Mario Draghi e del sottosegretario alla presidenza Roberto Garofoli, sono state emanate disposizioni in materia di giustizia e di processo tributario. Il disegno di legge presentato dal Consiglio dei Ministri su proposta del Ministro dell’Economia e delle finanze Daniele Franco e del Ministro della giustizia Marta Cartabia, concerne “la professionalizzazione dei magistrati tributari che oggi sono tutti onorari e verranno dunque reclutati a tempo pieno mediante un apposito concorso con prove scritte e orali“.



Riforma Giustizia Tributaria: giudici onorari fino a 70 anni

Dunque i giudici tributari dovranno compiere un percorso per poter essere reclutati come giudici professionali, ma continueranno ad operare insieme ai giudici tributari onorari, già presenti nelle commissioni tributarie provinciali e regionali. Questa è la prima disposizione che il governo è pronto ad inserire per la riforma della giustizia tributaria.



Come si legge da un comunicato di Palazzo Chigi, i giudici tributari onorari già presenti, resteranno in servizio fino ad esaurimento e fino al compimento del settantesimo anno di età. Questo è il limite infatti di pensionamento esteso a tutti i magistrati.

Oltre alla professionalizzazione dei magistrati tributari, si lavorerà anche sul “rafforzamento dell’organo di autogoverno della giustizia tributaria“.

Quindi saranno istituiti presso il Consiglio di presidenza della giustizia tributaria:

  • Ufficio ispettivo a tutela del corretto esercizio e funzionamento degli organi della giustizia.
  • Ufficio del massimario nazionale, per garantire le massime giurisprudenziali prodotte che alimenteranno una banca dati utile agli operatori del settore.

Inoltre reclutate nuove professionalità amministrative da destinare agli uffici.



Riforma Giustizia Tributaria: la riforma della procedura processuale

Inoltre ci saranno interventi sul processo che riguardano principalmente i processi di primo e di secondo grado dove si introduce la prova testimoniale equiparando il processo tributario a quello dei giudizi civili e amministrativi.
Viene inoltre implementato l’istituto della conciliazione per le controversie di importo pari o inferiore a €50000.

Inoltre viene introdotto il giudice monocratico in primo grado per le controversie fino a €3000.

Riforma Giustizia Tributaria: il ricorso critico in Appello e in Cassazione

Il ricorso in appello invece sarà organizzato soltanto per casi determinati, ci sarà dunque il cosiddetto appello critico.

Per il processo tributario in Cassazione, vengono introdotte alcune “misure deflattive“, ad esempio “la pronuncia del principio di diritto in materia tributaria” utile a consentire la più tempestiva formazione di orientamenti giurisprudenziali consolidati.

Al fine di velocizzare i processi, i giudici di primo e secondo grado possono rimandare alla Cassazione per ottenere un rinvio pregiudiziale, così da ottenere soluzioni preventive di questioni nuove virgole evitando l’aggravio di istituzioni di nuovi processi o ricorsi in appello supplementari.