La riforma Irpef 2024 mirerebbe ad apportare delle modifiche ai contribuenti italiani che si ritrovano nello scaglione dei redditi “medio – alti”. A parlare dinnanzi alla Commissione parlamentare di vigilanza sull’anagrafe tributaria è stato Maurizio Leo, viceministro dell’Economia italiana.

In un contesto storico dove il pressing fiscale ricade pesantemente sul bilancio delle aziende e dei cittadini, occorre trovare delle soluzioni affinché si possano ridurre le imposte da versare all’erario, senza però confluire negativamente sul bilancio di quest’ultimo.



Riforma Irpef 2024: le novità del cuneo fiscale

La riforma Irpef prevista per il 2024 ha previsto delle novità fiscali molto importanti. Dopo la comunicazione ufficiale sulle nuove aliquote, occorre specificare l’agevolazione – sul taglio del cuneo – destinata esclusivamente ai contribuenti che si ritrovano nel terzo scaglione.



Dal 1° gennaio del 2024 è iniziata la prima fase della riforma, insieme alla proroga del taglio al cuneo fiscale, una riduzione sugli oneri contributivi pari al 7% per i redditi fino a 25.000€ e pari al 6% per i contribuenti che percepiscono fino a 35.000€.

Ma tra le ultime novità, non possiamo omettere la tassazione Irpef, che ha previsto – come già accennato – l’accorpamento dei primi due scaglioni in una sola aliquota pari al 23% per i redditi fino ad un massimo di 28.000€.

Lilia Cavallari, presidente dell’Ufficio parlamentare di Bilancio ha fatto sapere: “oltre la soglia di retribuzione lorda di 35mila euro la perdita dei benefici è di circa 1.100 euro”.



Nella relazione pubblicata dall’Ufficio parlamentare di bilancio, si invece come i redditi il cui ammontare superi i 50.000€ annuali, e con l’introduzione di una franchigia pari a 260€ sulle detrazioni fiscali, si rischi di penalizzare e annullare i benefici prodotti dall’accorpamento dei due scaglioni.

Il viceministro dell’economia Leo, ha ammesso che l’aliquota al 43% possa indurre indubbiamente – a causa del suo tasso eccessivamente alto – all’evasione fiscale. Il nuovo taglio su cui lavorerebbe il Governo Meloni (prevedendolo nella prossima riforma Irpef 2024), dovrebbe beneficiare proprio loro che percepiscono oltre 50 mila euro l’anno.