L’annunciata riforma Irpef nella prossima Manovra di Bilancio 2023-2024 dovrebbe prendere a breve il via. Se non fosse così i lavoratori potrebbero vedersi già da gennaio buste paga più leggere. Invece con la nuova misura si prevede una rimodulazione delle aliquote, i cui scaglioni passeranno da 4 a 3 14 miliardi euro. E tutto questo va a sommarsi ad un deficit portato al di sopra dei 15 miliardi e una legge di bilancio per la quale si deve cercare di trovare le risorse mancanti. Dove quindi andarle a reperire? L’esecutivo, tra le varie ipotesi sul tavolo, sta pensando di tagliare gli sconti fiscali ai redditi che oltrepassano i 100 mila euro, permettendo di risparmiare almeno 1 miliardo di euro. Queste anticipazioni provengono dal Sole 24 ore.
La misura è ancora al vaglio del governo e soprattutto del ministero dell’economia, che intende proseguire su una strada già avviata con la legge di bilancio per il 2020, che ha introdotto il decalage con cui gli sconti fiscali si riducono a partire da 120mila euro di reddito lordo annuo per azzerarsi a 240mila euro. L’idea è di abbassare la soglia che fa partire la forbice sui bonus, portandola appunto a quota 100mila euro.
RIFORMA IRPEF: LE ALTRE MISURE AL VAGLIO PER TROVARE RISORSE
Il taglio degli sconti fiscali nella riforma Irpef, come abbiamo detto, riguarderebbe i redditi oltre i 100 mila euro, ma continuerebbero a essere assicurati integralmente gli sconti nati per tutelare le spese su sanità, casa (mutui compresi), famiglia ed efficientamento energetico degli edifici. A rischio sarebbero invece le spese per assicurazioni, sport, scuola e università, e potrebbero essere interessate anche le erogazioni liberali, tra cui le donazioni ai partiti.
Il taglio potrebbe però allargarsi anche alle detrazioni di “settore”, riservate cioè a una piccola platea di persone, cancellando le voci che si fermano sotto i 50 o 100 milioni, come quelle per gli studenti fuori sede o per le spese funebri. Un’alternativa, più complessa, sarebbe invece quella di assegnare a ogni contribuente un importo limite di sconti. Nel frattempo a pesare, come viene osservato, è anche l’evasione fiscale e contributiva su cui occorrerà intervenire, sebbene sia scesa a 96,3 miliardi medi all’anno. Va tenuto comunque presente che sul calo pesa la crisi del 2020.