LA CAMERA APPROVA LA RIFORMA SUGLI ISTITUTI TECNICI E PROFESSIONALI: ECCO COSA PREVEDE LA NUOVA LEGGE

Dopo le ultime votazioni degli scorsi giorni, oggi 31 luglio 2024 la Camera dei Deputati ha approvato in via definitiva il Ddl di riforma degli istituti tecnici e professionali: viene così definitivamente introdotto il modello della filiera 4+2, scelto dal Ministro dell’Istruzione e del Merito Valditara per innovare il comparto di legame tra la scuola e il sistema produttivo italiano. Il testo finale è composto da 4 articoli e dopo l’approvazione del Senato vede ora il via libera anche dalla Camera: l’attuazione della nuova legge entra nel pacchetto di riforme richieste dal Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR).



Nel testo licenziato dal Parlamento si legge come dall’anno 2024-2025 è istituita «la filiera formativa tecnologico-professionale costituita dai percorsi sperimentali del secondo ciclo di istruzione, dai percorsi formativi degli Istituti tecnologici superiori (Its academy), e dai percorsi di istruzione e formazione tecnica superiore». La “palla” ora passa alle Regioni le quali possono aderire alla nuova filiera con una programmazione di percorsi ad hoc, definendo «le modalità realizzative operando nell’ambito delle risorse umane, finanziarie e strumentali previste a legislazione vigente».



Tra i principali aspetti decisi nella nuova riforma vi è l’introduzione del “campus”, ovvero una comunità di diverse scuole con Ist Academy e centri di formazione professionali: il tutto, incentrato sul ruolo chiave dello studente. La legge prevede anche la collaborazione a tempo determinato con alcuni docenti esterni che provengono dal mondo delle imprese per poter colmare le eventuali lacune di competenze tecniche. Come spiega il MIM, gli studenti del nuovo percorso 4+2 tecnici-professionali possono accedere direttamente ai corsi degli ITS Academy oppure, in alternativa, «il percorso quadriennale conferisce un titolo di studio spendibile nel mondo del lavoro al pari di un diploma quinquennale e consente di iscriversi all’Università».



IL COMMENTO DI VALDITARA SULLA RIFORMA TECNICI-PROFESSIONALI: “LA SCUOLA VERSO IL SISTEMA PRODUTTIVO”

Dalla maggiore interazione tra il mondo del lavoro e gli esperti aziendali, fino al dialogo massiccio tra docenti, studenti e imprenditori: la riforma Valditara sugli Istituti tecnici-professionali arriva a potenziare lo studio delle materie STEM, delle lingue, così come la didattica laboratoriale e infine i Percorsi per le Competenze Trasversali e l’Orientamento (PCTO). Secondo quanto stabilito dalla nuova legge approvata alla Camera, gli organici dei docenti nella nuova filiera restano invariati così da permettere il potenziamento dello studio delle discipline durante il quadriennio scolastico previsto.

Viene rimodulato anche l’orario con la nuova riforma appena approvata: nel primo biennio viene ridotto di 99 ore la parte generale mentre aumenta quella di indirizzo; nel secondo biennio si avranno in tutto 990 ore “generali” e 1122 ore “di indirizzo”; infine, il quinto anno avrà 990 complessive (462 ore parte generale, 528 ore di indirizzo). Da ultimo, con la legge del Governo organizzata dal MIM, si avranno i “patti educativi 4.0”: sono degli accordi che gli istituti tecnici e professionali potranno sbloccare con ITS, Università, enti di ricerca, di formazione, ma anche imprese, con l’obiettivo di «condividere il bagaglio di conoscenze e usufruire di laboratori avanzati, nonché di realizzare percorsi PCTO innovativi».

Secondo il Ministro dell’istruzione Giuseppe Valditara, quanto approvato oggi in Parlamento è un passo decisivo per un impegno preso mesi fa con gli studenti e il mondo del lavoro: «Con la nuova filiera tecnico-professionale costruiamo un canale di istruzione di serie A, in grado di dare una solida formazione ai nostri ragazzi, secondo programmi fortemente innovativi, che assicureranno competenze teoriche e pratiche di qualità, anche grazie al contributo delle imprese», dichiara soddisfatto il ministro in quota Lega dopo l’approvazione a Montecitorio. Con queste nuove opportunità, lo studente italiano avrà una possibilità in più per costruirsi un futuro solido e avviato, aggiunge Valditara: «al tempo stesso consenta al sistema produttivo di avere le professionalità necessarie per essere competitivo». L’obiettivo è proprio quello di “coprire” l’attuale mismatch tra offerta e domanda di lavoro, drammaticamente uno dei principali problemi nel mondo produttivo: grazie alla riforma sugli istituti tecnici-professionali, con modello 4+2, è possibile ora un maggiore collegamento «tra formazione e impresa».