Una nuova riforma per i matrimoni promette di introdurre importantissime novità alle leggi in materia, offrendo molte più opportunità alle coppie che intendono sposarsi. Succede in Inghilterra, dove la Commissione di Diritto ha definito “confusionarie, datate e restrittive” le apposite leggi che circondano il matrimonio. Da parte del Ministero della Giustizia arriva la promessa di esaminare con attenzione le nuove raccomandazioni in materia, mentre numerosi detrattori hanno espresso timore che questo cambio possa rendere banale e facilmente commercializzabile un evento così importante.



In particolare, le attuali leggi inglesi non consentono il riconoscimento delle cerimonie umaniste, accettate invece per esempio in Scozia e nell’Irlanda del Nord. L’associazione Humanists UK è responsabile della celebrazione di cerimonie umaniste nel Paese, tra cui matrimoni e funerali. Si tratta di particolari cerimonie laiche e dunque non religiose, che però al momento in Inghilterra non hanno riconoscimento a livello legale.



Riforma matrimoni: riti non religiosi, cosa si può fare e quali sono le proposte

Le cerimonie e i matrimoni umanisti inglesi hanno bisogno di essere integrati o da una cerimonia religiosa oppure da un ulteriore certificato di matrimonio civile, costringendo le coppie a celebrare due eventi per vedere riconosciuta la propria unione. La nuova proposta di riforma delle leggi sul matrimonio potrebbe quindi introdurre la possibilità di riconoscere pienamente a livello legale le nozze officiate anche da gruppi non religiosi, tra cui Humanists UK, comportando una modifica attesa da oltre un decennio da numerose persone.



Al momento, sia in Inghilterra sia in Galles le coppie che desiderano sposarsi non possono scegliere di essere unite in matrimonio con una cerimonia dal valore legale, ma che rifletta altre credenze di valenza non religiosa. Le possibili modifiche che potrebbero essere connesse alla riforma sul matrimonio sarebbero incentrate sulle parole e le formule da pronunciare, in modo che rispecchino le credenze e le tradizioni degli sposi, ma anche sulla persona che officerà il matrimonio. Un riconoscimento e una tutela legale avranno anche effetti positivi sui partner in caso di divorzio.