Il direttore dell’Agenzia delle Entrare Ernesto Maria Ruffini – nel giorno in cui l’ira di imprese, Partite Iva e autonomi si scaglia contro il Governo per la mancata proroga sulle scadenze fiscali al 20 luglio – presenta una possibile nuova riforma fiscale per le stesse P.Iva ancora tutta da valutare per il Governo ma che rappresenta una possibile “rivoluzione” all’orizzonte tutt’altro che minima. Nell’intervista al Messaggero il n.1 dell’Agenzia propone tasse mensili, con prelievi automatici dal conto e l’addio immediato al sistema di saldo-acconto che così tanti problemi e ingorghi fiscali creare in autonomie e commercialisti. «L’interno è quello di cancellare tutto il meccanismo attuale di acconti e saldi rivoluzionando una volta per tutte il calendario delle scadenze»; per farlo, Ruffini propone un sistema di tasse mensili (o al peggio trimestrali) dove il pagamento dell’imposta avvenga in automatico con già comprensivo di crediti e compensazioni eventuali. L’idea è quella di eliminare le concentrazioni di pagamenti riunendo invece in un’unico appuntamento mensile che possa semplificare al massimo la vita delle Partite Iva contribuenti, oltre a recuperare maggiori introiti con il sistema automatico del prelievo.
LE REAZIONI ALLA RIFORMA DI RUFFINI
«Il fisco calcola le tasse, chiede al contribuente un ok al prelievo del dovuto, con compensazioni già fatte, e incassa», spiega ancora Ruffini al Messaggero arrivando alla “rivoluzione” della eliminazione di saldo-acconto «Si cancellerebbe tutto il meccanismo attuale di acconti e saldi, nonché la ritenuta sui redditi di lavoro autonomo, evitando a monte il sorgere di crediti di imposta versata in più che il fisco dovrebbe poi rimborsare». In questo modo, conclude il direttore delle Entrate, «il ‘fisco di massa ha bisogno di automatismi: deve essere un fisco automatico, ma controllabile». L’idea di Ruffini è poi anche quella di far riprendere più in fretta produzione e investimenti dopo la crisi Covid-19, ovvero tramite l’immediata deducibilità degli investimenti, invece che la diluizione nel tempo con gli ammortamenti. Il “nuovo” modo di pagare le tasse per gli autonomi – anticamera di una riforma fiscale ben più ampia che lo Stato deve mettere a punto nei prossimi mesi – viene accolta positivamente dal viceministro dell’Economia Antonio Misiani «È una proposta interessante ed è uno dei temi su cui è necessario fare un lavoro di approfondimento».
Nel dialogo con La Stampa, il n.2 dell’Economia ha poi spiegato «Dialogheremo con le partite Iva per costruire insieme la legge di bilancio e la riforma tributaria. L’idea è partire da tre punti: superare il meccanismo saldo-acconto in favore di pagamenti mensili, introdurre la precompilata Iva ed estendere la tassazione per cassa alle piccole imprese». Ok al piano Ruffini anche dal presidente di Confcommercio Carlo Sangalli che sempre al Messaggero spiega «L’avvocato Ruffini delinea uno scenario di profonda trasformazione del nostro sistema fiscale, sospinta dall’innovazione tecnologica. Bisogna approfondirlo e discuterne con attenzione».