Unione europea in ritardo sulla riforma del patto di stabilità. Le regole comuni di bilancio restano sospese per tutto l’anno, ma l’intenzione è quella di riportarle in vigore l’anno prossimo, a condizione però che ci sia una nuova versione del patto che al momento non si riesce a intravedere. Alti funzionari europei, secondo quanto riportato da Eunews, ammettono che al momento ci sono ancora opinioni differenti, motivo per il quale servirà altro tempo. Ma sono convinti che alla fine si troverà un accordo sulla riforma, anche se non è chiaro il tipo. Il problema è che gli Stati hanno visioni diverse, ma il Consiglio europeo attribuisce alla Commissione Ue i ritardi.



Ad esempio, viene contestata la proposta di linee guida di bilancio per il 2024, presentate la settimana scorsa, a pochi giorni da Eurogruppo ed Ecofin. D’altra parte, le idee sul nuovo patto di stabilità sono state messe sul tavolo da inizio novembre. Da quattro mesi però non ci sono riscontri. Di fatto, si assiste ad un rimpallo di responsabilità riguardo un tema delicato che continua a dividere gli Stati membri. Nel mirino finisce il team della commissaria Ursula von der Leyen: «Aver ricevuto la proposta di linee guida per il 2024 così a ridosso delle riunioni dei ministri dell’Economia e delle finanze riflette anche le divisioni in seno al collegio dei commissari». I segnali, dunque, sono tutt’altro che positivi.



RIFORMA PATTO DI STABILITÀ, IRA GERMANIA (E NON SOLO)

I ritardi sul nuovo patto di stabilità preoccupano anche la Germania. Il governo tedesco è «estremamente critico» riguardo il fatto che la Commissione Ue voglia valutare i bilanci degli Stati membri per il 2024 secondo le regole del nuovo patto. Il motivo della rabbia è legato al fatto che mancano proprio le regole in base a cui l’autorità europea vuole procedere. Stando a quanto riportato dal quotidiano tedesco Frankfurter Allgemeine Zeitung, non è solo la Germania ad essere irritata, ma ci sono anche altre capitali che nutrono le stesse perplessità. Il disappunto dei governi potrebbe riflettersi in una dichiarazione che l’Eurogruppo intende adottare lunedì prossimo a Bruxelles. Originariamente doveva riferirsi solo alla politica di bilancio degli Stati per quest’anno e il prossimo, ma potrebbe esserci un passaggio in cui ci si oppone al piano della Commissione europea di anticipare l’imminente discussione sulla riforma del patto con le sue disposizioni. Il motivo della fretta della Commissione è semplice: ritiene di avere già in pugno gli Stati membri. Invece, per la Germania nulla è deciso. Infatti, gli Stati membri dell’Ue non stanno discutendo solo con la Commissione, ma anche tra di loro.

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