LE ISTANZE DEL CUPLA
In qualità di Presidente del Cupla di Rimini, Gaetano Callà evidenzia come sia fondamentale “in questa fase che al centro del dibattito politico insieme all’economia, ai lavoratori, alle imprese ci siano anche i pensionati. È importante che i decisori politici capiscano che i pensionati sono, e saranno sempre più, una parte importante della società civile, forte e coesa nel far valere i propri diritti di cittadinanza e di welfare, e non una condizione sociale da mettere all’angolo. Essi rappresentano la cultura, il lavoro, la storia del nostro Paese, sono il legame tra passato presente e futuro e sanno portare e trasmettere i veri valori alle nuove generazioni. Siamo al lavoro per valorizzare il ruolo attivo dei pensionati nella nostra comunità e sostenere le loro giuste rivendicazioni in tema di pensioni e servizi socio-sanitari con un confronto aperto e leale con tutte le istituzioni pubbliche per condividere un programma strategico che non veda l’anziano come un ‘peso’ per la propria famiglia, ma come una grande risorsa irrinunciabile per la società”.
IL RISCATTO UTILE PER QUOTA 100
Rispondendo a una domanda posta da un lettore del sito di Repubblica all’Esperto pensioni, e relativa alla possibilità di poter accedere a Quota 100 anche se il requisito contributivo può essere raggiunto con un riscatto contributivo, mentre quello anagrafico risulta soddisfatto entro il 31 dicembre 2021, la Fondazione Studi Consulenti del Lavoro ricorda che con la Circolare n. 38/2022 l’Inps “ha ribadito che ai fini della maturazione del diritto a pensione, i periodi oggetto di riscatto sono considerati nella loro collocazione temporale, esplicando effetti giuridici come se fossero stati tempestivamente acquisiti alla posizione assicurativa dell’interessato”. Questo significa che “i lavoratori che perfezionano i requisiti contributivi, nel periodo compreso tra il 2019 e il 2021, per la pensione ‘quota 100’, anche retroattivamente grazie al riscatto, possono conseguire il trattamento pensionistico in qualsiasi momento”. È verosimile ritenere che tale regola varrà anche per l’accesso a Quota 102 dopo la scadenza del 31 dicembre 2022.
LA DIVISIONE SULLE SPESE MILITARI
Mentre Tito Boeri e Roberto Perotti dalle pagine di Repubblica evidenziano che “un aumento della spesa per la difesa era probabilmente opportuno già prima, non per le sue intrinseche proprietà benefiche ma per adempiere seriamente a degli impegni internazionali”, il Collettivo Comunista (marxista-leninista) di Nuoro, come riporta cronachenuoresi.it, spiega che l’ordine del giorno approvato da Camera e Senato che chiede al Governo di aumentare le spese militari al 2% del Pil è un provvedimento “che viola l’articolo 11 della nostra Costituzione con l’invio delle armi a una delle parti più belligeranti, con il riarmo che prelude ad altre guerre ingiuste reazionarie, più ampie e distruttive”, usando risorse che sono di fatto “somme importanti sottratte alla sanità, all’istruzione pubblica, ai servizi sociali, alle pensioni”. Anche per questo il Collettivo rivolge un appello agli italiani: “Scendere i piazza con manifestazioni contro le politiche di guerra dell’attuale governo Draghi e di chi lo sostiene”.
RIFORMA PENSIONI 2022, LE RICHIESTE DELL’ANP-CIA
Durante l’Assemblea elettiva svoltasi a Roma, l’Associazione nazionale pensionati della Confederazione italiana agricoltori, che ha confermato Presidente Alessandro Del Carlo, ha ricordato quelle che sono le sue richieste in tema di riforma delle pensioni 2022, a partire dall’aumento delle minime. “L’assegno pensionistico attuale non solo è tecnicamente inadeguato, ovvero sotto tutti i parametri previsti dalle norme nazionali ed europee sui livelli di povertà. ma è moralmente e socialmente ingiusto. I pensionati al minimo sono stati dimenticati da tutti i numerosi provvedimenti che il governo ha fatto durante l’emergenza Covid, nonostante per loro siano aumentati disagi e bisogni materiali”, ha detto Del Carlo.
RIFORMA PENSIONI 2022, LA RICHIESTA DI MODIFICARE OPZIONE DONNA
Per l’Anp-Cia occorre anche “ridurre la tassazione sulle pensioni, anche con l’estensione della no tax area fino a tre volte il minimo; rivedere i criteri di accesso alle pensioni di cittadinanza, che hanno impedito alla stragrande maggioranza dei pensionati di beneficiarne; prevedere diritti fiscali per gli incapienti che, con la normativa attuale, non possono detrarre oneri, spese e familiari a carico; estendere e stabilizzare la 14esima mensilità, in modo che diventi parte integrante della prestazione pensionistica; superare le incertezze interpretative sull’Ape Social per gli agricoltori circa la possibilità di andare in pensione anticipatamente senza penalizzazioni, riconoscendo il carattere usurante del lavoro svolto; modificare ‘Opzione donna’ superando difformità di trattamento sbagliate; istituire una ‘pensione base o di garanzia’ per i giovani”.
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