LE PAROLE DI TIRATI (PD)
Marco Tirati, capogruppo Pd Castelfidardo, invita il suo partito a fare autocritica dopo il risultato delle elezioni. “I problemi sono tanti, ma se non capiamo le priorità della nostra base e di come le vogliamo affrontare non potremo mai riuscire a convincere il nostro popolo a ritornare alle urne”, sono le sue parole riportate da cronacheancona.it. “Abbiamo dimenticato di parlare delle pensioni e di una riforma, la Fornero, che ci spinge a lavorare più di ogni altro concittadino europeo”, aggiunge Tirati. Il Segretario generale della Cisl Puglia, Antonio Castellucci, esprime invece preoccupazione “per i numerosi tavoli di crisi regionali, per le difficoltà delle fasce più deboli, in particolare per i nuclei familiari con pensionati, beneficiari di trattamento minimo, lavoratori percettori solo di ammortizzatori sociali, dei numerosi disoccupati e di tanti working poor”. Intervistato dal Corriere della Sera, infine, Carlo Calenda spiega che è “importante che Salvini e Berlusconi dicano ‘non tocchiamo le pensioni e non facciamo la flat tax’, altrimenti i mercati impazziscono”.
LE PAROLE DI RAMPELLI
Fabio Rampelli, vicepresidente uscente della Camera, intervistato da affaritaliani.it ha risposto anche a una domanda relativa al tema di riforma delle pensioni. E cioè se condividesse o meno la proposta di Quota 41 targata Lega. “È una questione che affronteremo quando il governo sarà composto”, è stata la risposta dell’esponente di Fratelli d’Italia. Il quotidiano online dedica un altro articolo ai prepensionamenti di Mps, che sarebbero più dei 3.500 previsti nell’accordo recentemente firmato coi sindacati. La massiccia adesione si deve anche al fatto che “il 30 novembre scadrà la legge che permette ai bancari di andare in pensione con sette anni di anticipo (invece dei canonici cinque) e un’eventuale proroga dovrebbe essere decisa da Draghi, perché dopo l’insediamento del nuovo Parlamento (13 ottobre) ci sarà la necessità di formare il nuovo Governo e solo dopo si apriranno i vari dossier”. Vedremo, quindi, se il nuovo Esecutivo deciderà di prorogare la possibilità di un “lungo” scivolo per il pensionamento dei bancari.
LE PAROLE DI CUPANI (FNP-CISL VENETO)
«Piccole pezze e interventi in corsa». Così definisce le misure di governo che riguardano i pensionati Tina Cupani, segretaria generale Fnp Veneto. Il suo auspicio è una vera riforma delle pensioni, anche perché il fatto che i pensionati siano stati beneficiari dei vari bonus in questi mesi impone una riflessione sul futuro di questa categoria, la cui tenuta del potere d’acquisto del proprio assegno è importante. «Si formerà un nuovo Governo con una solida maggioranza parlamentare: ora ci aspettiamo proposte concrete di riforme strutturali sulle quali confrontarci per dare al Paese soluzioni di lungo respiro. Noi come sindacati siamo pronti al confronto e le nostre idee sono note», dichiara Cupani.
La riforma delle pensioni auspicata da Fnp dovrebbe essere una revisione del sistema previdenziale che, solo per fare un esempio, si occupi anche della tassazione sulle pensioni. In effetti, le principali sigle sindacali CGIL, CISL e UIL chiedono da tempo di discutere di una riforma radicale delle pensioni: a maggio 2021 avevano inviato un documento unitario con le loro proposte. La loro speranza è che il nuovo governo le esamini. (agg. di Silvana Palazzo)
RIFORMA PENSIONI, LE PAROLE DI BENAGLIA
Secondo Roberto Benaglia, in tema di riforma delle pensioni “non è assolutamente possibile arrivare al 31 dicembre senza una soluzione. Non è pensabile un ritorno alla Legge Fornero, che porterebbe tra l’altro un’impennata nell’età media dei lavoratori, creando situazioni critiche anche per le imprese che hanno necessità di un ricambio generazionale. Nella piattaforma unitaria di Cgil, Cisl e Uil sono indicate alcune soluzioni: la flessibilità in uscita, innanzi tutto, partendo dal principio che i lavori non sono tutti uguali. Un altro punto chiave è la previdenza complementare, che secondo noi dovrebbe essere obbligatoria per gli under 40: solo così si potranno avere pensioni non da fame. Ma è chiaro che questo delle pensioni per noi, e per tutto il sindacato, sarà un punto dirimente”.
LA CRITICA ALLA CGIL
Intervistato dal Diario del lavoro, il Segretario generale della Fim-Cisl evidenzia che “la manifestazione convocata per l’8 ottobre dalla Cgil in Piazza del Popolo a Roma non è un bel segnale: un sindacato che va da solo a presentare le sue richieste al futuro governo, a fare una sorta di sua campagna elettorale, non è il modo migliore per iniziare un percorso comune. Noi useremo in risposta la saggezza, ma ripeto: sbandierare atteggiamenti di contrapposizione non è un bene, dopo appena pochi giorni dal voto. I problemi che abbiamo davanti sono cosi grandi che occorre affrontarli con la massima coesione. Il sindacato deve porsi unitariamente nei confronti del governo portando le proprie istanze sul lavoro, l’eguaglianza, i diritti anche individuali. Inoltre, l’unità tiene se possiamo sederci al tavolo e trattare”.