LE PAROLE DI SPADONI
Maria Edera Spadoni saluta con soddisfazione l’annuncio dato dal ministro del Lavoro Orlando di una misura di riforma pensioni per prorogare Opzione donna. “È fondamentale il rinnovo di questo importantissimo istituto di natura previdenziale tanto voluto e meritato dalle donne che potranno andare in pensione.
La questione della previdenza femminile è un tema urgente da affrontare, per questo come M5S siamo intervenuti in questi anni, insieme alla già Ministra Catalfo, ascoltando le legittime richieste delle donne”, sono le parole riportate dall’Ansa della deputata pentastellata, che evidenzia anche che “non dobbiamo più accontentarci delle proroghe, è tempo che questa misura diventi strutturale. Lo dobbiamo a tante donne che hanno il diritto di andare in pensione e di pianificare il proprio futuro con la dovuta serenità”. “Dobbiamo garantire pensioni adeguate a chi ha lavorato una vita, ma anche assicurare una sanità più efficiente e più vicina”, sono invece le parole contenute in un post su Facebook del ministro della Salute Speranza.
INCONTRO DRAGHI-SINDACATI: COSA SUCCEDE PER LE PENSIONI
Novità chiare sulla riforma pensioni 2022-2023 non ve ne sono neanche dopo l’incontro tenutosi oggi a Roma tra il Premier Draghi e i sindacati nazionali: «Un incontro positivo, potenzialmente decisivo. Il Governo ha condiviso la nostra impostazioni anche per governare le emergenze. Il governo conta di deliberare prima della pausa estiva per salari, pensioni e reddito delle famiglie», ha detto il leader della Cisl Luigi Sbarra. Nell’incontro durato quasi due ore, alla presenza dei tre segretari di Cgil, Cisl e Uil, v’erano oltre al Premier Draghi anche i Ministri Orlando, Giorgetti, Brunetta e Patuanelli.
Un nuovo tavolo con i sindacati è stato già convocato per il prossimo 26-27 luglio con al centro un possibile nuovo patto sociale che guardi ai soldi del PNRR: dai tavoli singoli convocati – su cuneo fiscale, salario minimo e precarietà – non emerge un dossier specifico sulla riforma pensioni, anche se qualcosa potrebbe avvenire comunque a fine luglio. Tutto dipenderà da quanto avverrà dopo il decreto stipendi previsto per l’estate: il viaggio verso la Manovra e la conseguente decisione su cosa combinare con le pensioni da gennaio non saranno di facile composizione anche se pure oggi i sindacati hanno richiamato il Governo ad intervenire al più presto, come enunciato da Landini e Bombardieri, «Numeri non ci sono stati fatti. Ci si è fermati a temi come la difesa del potere d’acquisto, la precarietà, il salario minimo. Al momento non abbiamo risposte. Ad oggi risultati non ce ne sono. Abbiamo ribadito che dobbiamo agire e non possiamo aspettare la legge di bilancio». (agg. di Niccolò Magnani)
CISL E CGIL BOCCIANO LE PROPOSTE DI INPS E ORLANDO
Alla vigilia dell’incontro con il Governo, dai sindacati arrivano messaggi chiari sulle proposte di riforma delle pensioni contenute nel Rapporto annuale Inps. Ignazio Ganga, Segretario confederale della Cisl, evidenzia “che esse non sono mai state oggetto di analisi con il sindacato benché la ripresa del confronto sia stata da tempo più volte sollecitata.
Inoltre, la Cisl non ritiene che la flessibilità nell’accesso alla pensione possa realizzarsi con le accennate penalizzazioni, né con la riduzione di orario di lavoro negli ultimi anni di attività”. Messaggio simile arriva dalla Cgil, secondo cui “le ipotesi di riforma analizzate dall’Istituto sono molto distanti dalla nostra piattaforma sindacale. Per noi non è accettabile un’uscita con 64 anni e 35 di contribuzione, con penalizzazioni o ricalcoli contributivi, né tanto meno un anticipo della pensione solo per la quota contributiva, che rischia di colpire coloro che hanno retribuzioni basse o discontinuità lavorativa, in particolare le donne”.
LA DETERMINAZIONE DELLA LEGA
Diverse dichiarazioni di esponenti della Lega fanno capire che la posizione del Carroccio è compatta di fronte alle proposte di Pd e M5s orientate allo ius scholae e alla liberalizzazione della cannabis. Ci sono temi più importanti, tra cui misure per aumentare le pensioni, oltre che una riforma che miri a introdurre Quota 41. “Ancora una volta gli amici del PD mostrano di non comprendere bene quali siano le priorità per gli italiani che quotidianamente arrancano e faticano a far quadrare i conti del bilancio familiare. Bisogna aumentare stipendi e pensioni, bisogna intervenire per tagliare le tasse, per rendere le bollette meno gravose, per creare opportunità di lavoro e sviluppo, non pensare a leggi su droga libera o cittadinanza facile”, sono, per esempio, le parole del Segretario regionale della Sardegna Dario Giagoni riportate da sardegnaierioggidomani.com. “Noi continuiamo le nostre battaglie, a Roma come a Bruxelles, su lavoro, tasse, caro bollette e pensioni, mentre loro ritengono prioritario organizzare a Milano gli stati generali per liberalizzare la cannabis”, aggiunge l’europarlamentare Annalisa Tardino, come riporta licatanet.it.
RIFORMA PENSIONI, LE PAROLE DI BOMBARDIERI (UIL)
Dall’incontro tra Governo e sindacati in programma oggi, la Uil si aspetta “delle risposte concrete”. Il Segretario generale Pierpaolo Bombardieri, infatti, come riporta newsby.it, evidenzia che “mentre si dibatte e discute lavoratori e pensionati perdono potere d’acquisto, diventando più poveri, come certifica l’Istat. Il Paese non può aspettare la manovra, ha necessità di interventi immediati”. “Ci rendiamo conto delle difficoltà, ma ci aspettiamo che il governo sia in grado di illustrarci proposte concrete per dare risposte ai cittadini”, aggiunge il sindacalista, che ricorda anche che “abbiamo proposto al governo tre documenti unitari: uno su lavoro e precarietà; l’altro sulla riforma fiscale, dove aspettiamo delle risposte e chiediamo un intervento sul cuneo fiscale per aumentare il potere d’acquisto. In ultimo c’è il tema del welfare”.
L’ANALISI DI CAVALLARO
Intanto Francesco Cavallaro sottolinea che “il quadro desolante che ci presenta il rapporto annuale Inps è la conferma di quanto sosteniamo da tempo. Un quadro fatto di lavoro povero e, di conseguenza, pensioni povere. È arrivato il momento di intervenire”. Secondo il Segretario generale della Cisal, “serve più lavoro buono ed una riforma complessiva del sistema previdenziale che dia dignità a chi ha lavorato una vita e che oggi, più di ieri, sta subendo pesanti ed evidenti ripercussioni a causa del repentino aumento del costo della vita. Il quadro normativo attuale è inadeguato: costringe le persone a lavorare fino all’ultimo giorno utile e blocca il ricambio generazionale. Riaprire subito il dialogo con tutte le parti sociali”.
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