RIFORMA PENSIONI, CALENDA CONTRO QUOTA 41

Secondo Carlo Calenda, “la riforma delle pensioni non si può fare aumentando la spesa complessiva pensionistica, ma rafforzando i meccanismi di uscita per lavoratori delle categorie usuranti, come abbiamo già fatto con opzione donna e Ape social”. Il leader di Azione, come riporta Ansa, presentando il suo libro a Palermo ha bocciato anche Quota 41, ricordando che “non si può fare. Abbiamo la sanità a pezzi. Se cominciamo a mettere 40 miliardi nel tempo sulle pensioni, non rimarranno soldi per istruzione e sanità, e continueremo a essere fra i Paesi più ignoranti d’Europa, dando poche prospettive ai giovani e non curando gli anziani, che potranno anche andare in pensione prima, ma poi si devono pagare le cure private”.



LE PAROLE DI PACIFICO

Marcello Pacifico, invece, chiede al Governo “di intervenire sul tema delle pensioni, sul riconoscimento dei contributi, su Quota 41, ma soprattutto sui giovani, riconoscendo loro i contributi legati alla formazione e andando a combattere la precarietà”. Il Presidente nazionale dell’Anief, parlando all’emittente radiofonica Italia Stampa, ha spiegato che “è molto importante intervenire sui giovani e parlare fin dalla scuola del tema della sicurezza nei luoghi di lavoro, andando così a combattere tutte le differenze di genere, anche a livello stipendiale, retributivo e di carriera. È un Paese nuovo e diverso quello che noi vogliamo: abbiamo inviato delle proposte per specifiche al ministro e siamo pronti a sedere nei tavoli di confronto nei prossimi incontri tematici”.



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