RIFORMA PENSIONI, LA PREMESSA DEL DEF

Si è parlato non poco negli ultimi giorni dell’assenza di riferimenti nel Def alla riforma delle pensioni, nonostante il Governo si fosse impegnato con i sindacati a definire un’ipotesi di intervento strutturale post-Quota 102 da inserire proprio nel Documento di economia e finanza. Ora che è stato diffuso il testo del Def, nella premessa firmata dal ministro dell’Economia Daniele Franco si legge: “L’attuale contingenza non deve farci distogliere l’attenzione dalle politiche strutturali già avviate nei settori strategici della transizione ecologica e digitale, della competitività del sistema economico, della sanità e del welfare, con particolare riguardo all’assetto del sistema pensionistico per il quale, nel pieno rispetto dell’equilibrio dei conti pubblici, della sostenibilità del debito e dell’impianto contributivo del sistema, occorrerà trovare soluzioni che consentano forme di flessibilità in uscita ed un rafforzamento della previdenza complementare. Occorrerà, altresì, approfondire le prospettive pensionistiche delle giovani generazioni”.



LE PAROLE DI ORLANDO

In una nota diffusa dopo l’incontro tra sindacati e Governo di ieri, la Cisl spiega di aver “sollecitato la riattivazione del tavolo sulle pensioni, finalizzato a definire strumenti di protezione previdenziale per i giovani penalizzati dalla discontinuità lavorativa; forme di maggiore flessibilità in uscita; nuove tutele per le lavoratrici madri; una specifica attenzione alla previdenza integrativa e infine la tutela dei trattamenti in essere, adempiendo a tutti gli aspetti contenuti nei patti sottoscritti nei mesi scorsi”. Intanto il ministro del Lavoro Andrea Orlando, come riporta il Manifesto, ha assicurato che sulla riforma delle pensioni, come su precarietà, salari, misure sociali proseguirà il dialogo con le parti sociali, anche se la loro “gerarchia dopo la guerra è cambiata. Al centro dell’attenzione c’è il tema della tenuta salariale, dei meccanismi di adeguamento dei salari alla luce dell’inflazione”, che devono essere riconsiderati ora “con più urgenza”. Inevitabilmente, quindi, la previdenza passa in secondo piano.



LE PAROLE DI DRAGHI AI SINDACATI

Secondo quanto riporta Repubblica, i sindacati, nel corso dell’incontro avuto ieri con Mario Draghi, hanno fatto “notare che la riforma delle pensioni non c’è” nel Def e che il confronto sul tema “è saltato a metà febbraio con l’arrivo della guerra e mai più convocato”. Il Premier avrebbe quindi evidenziato che “il Def non è la Bibbia, ma un documento programmatico che va riempito di contenuti”,”e sulle pensioni c’è una frase che ho voluto io, ma è nelle premesse di quel documento non ancora diffuse”. “Il confronto quindi proseguirà e dovrà decidere come sostituire Quota 102 dal primo gennaio 2023, solo però nell’ottica di una flessibilità sostenibile per i conti pubblici”. Le posizioni sul tema al momento restano lontane, perché Cgil, Cisl e Uil non vogliono sentir parlare di ricalcolo contributivo degli assegni e non si è ancora capito quale proposta alternativa potrebbe essere messa sul piatto dall’esecutivo per cercare di accogliere le istanze dei sindacati. Non resta quindi che attendere i prossimi momenti di confronto tra le parti.



RIFORMA PENSIONI 2022, LE PAROLE DI CAZZOLA

Secondo Giuliano Cazzola, “i sindacati, nella legge di bilancio, dovranno accontentarsi di un’altra quota di avvicinamento all’andata a regime dei requisiti della riforma pensioni della Fornero”. L’ex deputato ritiene quindi che in tema di riforma pensioni ci potrà essere un balzo da Quota 102 a un’altra Quota, magari Quota 104. Intervistato da pensionipertutti.it ricorda poi che la Legge Fornero “ha compiuto dieci anni. È vero che in questo arco di tempo è stata manomessa, derogata in tanti modi, ma il destino ha voluto che fosse la riforma più longeva, benché Salvini minacciasse l’adozione di un decreto abrogativo come primo atto del governo”. E se “la Legge Fornero perdura dal 2011, vorrà pur dire qualcosa”. Cazzola lancia anche una provocazione: “I  sindacati si sono accorti che in Ucraina i sessantenni sono stati richiamati alle armi?”.

LE PAROLE DI BOMBARDIERI (UIL) SU RIFORMA PENSINI 2022

Intanto Pierpaolo Bombardieri, intervistato dal Fatto Quotidiano, ha spiegato che “per noi in questo momento le priorità devono essere le disuguaglianze e non gli armamenti. Servono risposte per lavoratori, pensionati e giovani. Su questo, finora, il Governo non ha dato risposte. Ne ha date solo alle aziende e nemmeno a tutte”. Il Segretario generale della Uil ritiene necessario “uno scostamento di bilancio per intervenire e dare risposte ai salari e alle pensioni”. Quanto alla riforma delle pensioni 2022, ricorda che “abbiamo fatto confronti con i ministri di Lavoro ed Economia. C’era da discutere il pezzo finale sulle compatibilità economiche. Non abbiamo intenzione di fare finta di niente, l’impegno era trovare un accordo nel Def, registriamo che il Def è in discussione e questo non c’è”.

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