I CONTI SULLA RIVALUTAZIONE DELLE PENSIONI
Come riporta Lapresse, “l’anticipo della rivalutazione delle pensioni a ottobre del 2% previsto dal decreto aiuti comporterà un aumento da 10 a 51 euro al mese degli assegni, circa 10 euro lordi al mese ogni 500 euro percepiti. È quanto emerge da uno studio Uil”.
La confederazione sindacale guidata da Pierpaolo Bombardieri ha calcolato che “una pensione media di 952 euro mensili vedrebbe in un solo mese 19,04 euro in più, 57,12 in tre mesi. Chi percepisce l’assegno minimo di 524 euro avrà 10,49 euro in più in un mese, 31,46 in tre; chi ha due volte la minima, cioè 1.049 euro, avrà 20,97 e 62,92 in più; chi ha tre volte la minima cioè 1.573 euro di assegno 31,46 e 94,38 euro in più; chi ha 4 volte in più cioè 2.097 avrà 41,95 e 125,84 in più. Chi infine percepisce cinque volte in più l’assegno minimo, cioè 2.622 euro, avrà 51,39 e 154,16 euro in più”. Questo sempre che non ci siano modifiche nel testo finale del decreto che potrebbero limitare la rivalutazione agli assegni sotto una determinata soglia.
UIL CONTESTA IL DECRETO AIUTI BIS SULLE PENSIONI
Dopo aver parlato di “elemosina” ieri in riferimento al tema pensioni nel prossimo Decreto Aiuti-bis, il leader della Uil Pierpaolo Bombardieri torna nuovamente sul provvedimento pronto ad essere licenziato oggi in Consiglio dei Ministri. Commentando i dati di uno studio del suo sindacato in merito agli effetti del Dl Aiuti, l’invito del segretario nazionale è quello di provare a far qualcosa di più già ora, in vista di una piena riforma pensioni 2022-2023 dopo le Elezioni.
«Le misure annunciate dal Governo relative alla decontribuzione dell’1% per i lavoratori fino a 35.000 euro di reddito e l’anticipo della rivalutazione del 2% per le pensioni nel trimestre ottobre-dicembre 2022, sono chiaramente insufficienti a dare sostegno ai redditi dei lavoratori e pensionati», spiega Bombardieri in una nota. Lo studio compiuto dalla Uil, aggiunge, «conferma che tra il ‘Palazzo’ e la vita reale, purtroppo, c’è una distanza enorme: emerge l’incapacità di cogliere la realtà fatta di persone che soffrono». Per questo motivo, conclude Bombardieri, il sindacato Uil chiede al Governo di destinare «maggiori risorse a questa operazione che, quando fu annunciata, giudicammo positiva, ma che così attuata diviene irrilevante». (agg. di Niccolò Magnani)
LA RIVALUTAZIONE ANTICIPATA DELLE PENSIONI
In un articolo pubblicato sul Sole 24 Ore viene spiegato che nel Decreto aiuti-bis verrà inserito l’anticipo delle rivalutazioni delle pensioni a partire dal mese di ottobre. Tuttavia, non è chiaro se riguarderà tutti i pensionati o solo quelli fino a una certa soglia, che potrebbe essere fissata a 4,5 volte il trattamento minimo (circa 2.500 euro lordi al mese).
In ogni caso sembra che l’indicizzazione del 2% sarà riservata solo a chi percepisce un assegno fino a 4 volte il minimo (poco meno di 2.100 euro lordi al mese). Se verrà mantenuta la rivalutazione su tre fasce tornata in vigore quest’anno, chi percepisce un assegno tra 4 e 5 volte il minimo avrà un’indicizzazione pari all’1,8%, mentre al di sopra dei 2.600 euro circa (5 volte il minimo), la rivalutazione sarebbe dell’1,5%. Tuttavia proprio perché applicando questo meccanismo l’intervento costerebbe quasi 2,4 miliardi euro, è possibile che la rivalutazione venga limitata solo agli assegni fino a 4,5 volte il trattamento minimo.
LE PAROLE DI MARRELLA
Domenico Marrella, Segretario generale della Confael, chiede ai partiti impegnati in campagna elettorale e al Governo che verrà di “adottare immediatamente provvedimenti per arginare l’aumento della soglia di povertà”.
“Spero che i partiti politici abbiano ben presente la situazione e mi auguro che se ne occupino con le giuste misure perché bisogna arginare la povertà e rivalutare le pensioni ormai sempre più basse”, evidenzia il sindacalista secondo quanto riporta tusciatimes.eu. Intanto, intervistato da formiche.net, il condirettore di Libero, Pietro Senaldi, commenta la proposta avanza da Berlusconi di aumentare le pensioni a 1.000 euro al mese, spiegando che “provvedimenti come l’aumento delle pensioni non è che divergano molto dal reddito di cittadinanza. Io francamente se devo fare degli interventi sociali preferisco farli per quegli anziani che non possono andare a lavorare, piuttosto che per quei giovani che invece possono”.
RIFORMA PENSIONI, LE PAROLE DI LANDINI E GANGA
Ieri si è tenuto un incontro tra Governo e sindacati riguardante il Decreto aiuti-bis e il giudizio del Segretario generale della Cgil Maurizio Landini, come riporta Ansa, è piuttosto netto: “Sul piano quantitativo e del tutto insufficiente. Un miliardo ai lavoratori e 1,5 miliardi ai pensionati su 14,3 miliardi di manovra. Stiamo parlando di cifre assolutamente insufficienti ad affrontare il problema”. Di segno opposto il commento di Ignazio Ganga: “No, io non sono deluso. Questo è un decreto che sta nel perimetro di quanto ci era stato preannunciato a Palazzo Chigi”. Per il Segretario confederale della Cisl, “si apre un ragionamento importante sul cuneo, con un taglio di 1 punto che va nell’ottica della strutturalità. Il 2% di anticipo sulla rivalutazione delle pensioni è un segnale forte”.
I DATI DELLA COVIP
Intanto in un articolo pubblicato sul Sole 24 Ore viene spiegato che, in base ai dati dell’ultimo monitoraggio della Commissione di vigilanza sui fondi pensione, “aumentano ancora le adesioni, salite a 10 milioni, ma per la previdenza integrativa il primo semestre 2022 è quasi da dimenticare. Il calo dei mercati azionari e obbligazionari e il rialzo dei tassi di interesse hanno acuito le sofferenze anche sui rendimenti dei fondi pensione, che già si erano manifestate nei primi tre mesi dell’anno”. Il quotidiano di Confindustria entra poi nel dettaglio, evidenziando che i rendimenti sono risultati “negativi dell’8,3% per i fondi negoziali e del 9,7% nei fondi aperti. In discesa anche quelli dei Piano individuali pensionistici (Pip) di ramo III: -10,3 per cento. Per le gestioni separate di ramo I il risultato è stato marginalmente positivo: +0,5 per cento”.
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