Come abbiamo visto Giorgia Meloni ha già tirato fuori dal cilindro alla sua proposta per la riforma pensioni 2022 che ricalca quasi in tutto la proposta di Tridico soltanto che tende a prorogare in maniera permanente la decurtazione del 30%, dall’assegno mensile di base nel caso il lavoratore andasse in pensione con la riforma Fornero. Per intenderci, anziché andare in pensione a 67 anni, il lavoratore può scegliere di andare in pensione a 58 o 59 anni che sia rispettivamente donna o uomo. Il requisito fondamentale è l’aver raggiunto i 35 anni di contributi con un assegno più basso.



Riforma pensioni 2022: perchè piace a Pasquale tridico?

Ma come mai Pasquale Tridico ha dato la sua benedizione alla proposta della Meloni nonostante questa preveda un pensionamento ancor più anticipato di quello proposto da Tridico?

In realtà quello che interessa il presidente dell’INPS è di erogare meno budget annuale rispetto a quanto previsto dovendo gestire l’INPS praticamente la quasi totalità dei pagamenti dallo Stato centrale agli italiani. E infatti, come specificato sopra, la proposta dell’opzione uomo taglia ancora più nettamente le pensioni e tende ad ammortizzare la proposta con un budget complessivo di 5 miliardi di euro.



Naturalmente la proposta di Pasquale Tridico costava molto meno nel breve termine, ma poi l’INPS si sarebbe sobbarcato l’erogazione di un assegno mensile pieno all’età di 67 anni.

Invece con l’opzione uomo, nonostante costi uguale, a lungo andare lo stato ci avrebbe guadagnato perché per quei lavoratori l’assegno sarebbe stato decurtato del 30%.

Riforma pensioni 2022: un’opzione che non piacerà agli uomini

Se in un certo senso Opzione donna ha comunque un obiettivo di tipo socio-economico e volto a andare incontro all’esigenza della donna che deve dividersi tra famiglia e lavoro, opzione uomo, rischia di essere ancor meno gettonata di opzione donna. Si tratta di misure che hanno avuto il loro peso all’interno del welfare previdenziale, ma opzione uomo si rivolge a una categoria di lavoratori che non ha quasi mai l’esigenza di andare in pensione con una tale decurtazione. Se pensiamo che circa il 25% delle donne che avevano diritto a esercitare l’opzione donna lo ha fatto andando in pensione con un assegno mensile dimezzato, quota di uomini che scelga la stessa strada sia nettamente inferiore e così potrebbe realizzarsi il fenomeno antisociale di opzione uomo, ovvero la proposta legislativa che non incontra l’ingeranza popolare. Gli italiani infatti hanno bisogno di una riforma pensioni che diminuisca l’età della exit lavorativa, ma senza intaccare troppo l’assegno pensionistico.