Riforma pensioni 2022: il riscatto della laurea, un vantaggio per le donne…
Come sappiamo il Ministero del Lavoro sta lavorando con i sindacati e con le categorie per una riforma delle pensioni da approvare nel 2022 che metta d’accordo tutti. Per questo è fortemente attesa la riunione del 7 aprile prossimo, dove il Ministro Andrea Orlando discuterà se e come rendere strutturabile “Opzione Donna” che, per adesso, risulta una soluzione gettonata, ma pericolosa. Tuttavia il ricatto della laurea potrebbe avvantaggiare le donne, vediamo come.
Riforma pensioni 2022: che cos’è il riscatto agevolato della laurea
In attesa di una vera riforma pensioni 2022, il riscatto della laurea è una misura messa a disposizione dal governo al fine di ricattare anni eventualmente non coperti da contribuzione, in modo da andare in pensione in anticipo e aumentare il montepremi.
Questo strumento è stato introdotto dal governo mediante il decreto che introduce la cosiddetta pace contributiva. Si tratta del dls n. 4/2019 che, progettata fino al dicembre 2021 e riconfermata anche per il 2022, consente di ricattare la laurea ad un prezzo agevolato, trasformando così gli anni di studio in contributi.
Per poterne usufruire, bisogna affrontare un costo denominato “onere di riscatto” che può essere agevolato oppure ordinario. La misura può interessare i più giovani o chi è prossimo alla pensione.
Benché in un primo disegno di legge esisteva un limite anagrafico di 45 anni, la circolare INPS n. 6 del 22 gennaio 2020 è intervenuta ampliando la platea dei beneficiari.
Con questa misura si possono riscattare, e quindi trasformare in anni di contribuzione, tutti gli anni di studio previsti dal percorso universitario. Se dunque si è frequentati un corso di studio con laurea in medicina veterinaria che dura 5 anni, gli anni da riscattare saranno 5. Qualora invece si sia frequentato un corso di studio in infermieristica con percorso triennale, gli anni da riscattare saranno tre. Chi ha invece a sua volta frequentato un percorso di studio vecchio ordinamento in Giurisprudenza o Lettere moderne di 4 anni, potrà riscattare 4 anni.
Complessivamente è previsto fino a un massimo di 5 anni per il riscatto agevolato della laurea, anche per anni di studio non continuativi e/o antecedenti al 1996. Per coloro che hanno conseguito il titolo di studio all’estero, questo può essere riscattato soltanto previa convalida in Italia.
Riforma pensioni 2022: come viene calcolato il riscatto della laurea
Per i periodi di contribuzione precedenti al 1996 (che erano sottoposti ad un calcolo retributivo), sarà applicato il metodo contributivo. Ciò presuppone la necessità di dover esercitare la facoltà di opzione contributiva per il calcolo della pensione. Per esercitare questo calcolo è necessario avere almeno:
• 18 anni di contributi prima del 1996;
• 15 anni di contributi al momento della richiesta del riscatto della laurea;
• almeno 5 anni di contributi dopo il 1996;
• almeno un contributo accreditato prima del 1996.
Se ne deduce che, chiunque non abbia mai versato un anno di contributi all’Istituto nazionale previdenza sociale (INPS), non potrà riscattare la laurea con il regime agevolato.
L’INPS è intervenuta poi spiegando che nel caso in cui il corso si collochi nel periodo del calcolo della pensione, questo verrà quindi calcolato in parte col sistema retributivo in parte col sistema contributivo, quindi l’onere di riscatto e quantificato utilizzando due modalità:
• per i periodi che si collocano nel sistema retributivo verrà usato il metodo della riserva matematica ai sensi dell’articolo 2 comma 4 del decreto legislativo 184/1997;
• per i periodi che si collocano nel calcolo contributivo si utilizza il metodo a percentuale.
Riforma pensioni 2022: a chi conviene il riscatto della laure
Come sappiamo, ci sono alcune misure della riforma pensioni che, sebbene siano molto gettonate, determinano una perdita consistente sull’assegno mensile degli italiani. Una di queste ad esempio è Opzione donna oltre a Quota 100. Si tratta di due misure che penalizzano lavoratrici e lavoratori perché comportano una riduzione dell’assegno mensile rispetto a quello che avrebbero ottenuto andando in pensione a 67 anni.
Con opzione donna è possibile congedarsi dalla vita lavorativa all’età di 58 anni e con 35 anni di contributi mentre per le lavoratrici autonome e libere professioniste a partita IVA a 59 anni.
Con il riscatto agevolato dunque una donna di 58 anni andrebbe in pensione come se avesse aggiunto altri 5 anni alla sua carriera lavorativa, oppure, qualora manchino altri anni per il raggiungimento del requisito degli anni di contribuzione, il riscatto agevolato della laurea potrebbe essere una strategia valida per anticipare il congedo dal mondo del lavoro.
Stessa cosa per chi decide di andare in pensione con quota 100 all’età di 62 anni e 38 di contributi. Il lavoratore molto spesso assiste ad una riduzione del 20% sull’assegno pensionistico, per questo potrebbe applicare 5 anni di contribuzione relativamente al riscatto della laurea agevolato così da risultare immediatamente pensionabile come se avesse raggiunto l’età di 67 anni.
Dal momento che però il riscatto della laurea ha un costo che si aggira mensilmente tra gli 80 e i €100 per ben 22 anni, per capire a chi conviene vanno analizzati elementi oggettivi e personali che attengono, oltre alla carriera lavorativa e all’età anagrafica, anche alle condizioni di salute del pensionato. E’ naturale che non conviene a quelle persone già malate e prossime alla pensione, perché dovrebbero contribuire ulteriormente al pagamento di €100 mensili fino all’età di 83 anni. Quindi a coloro che hanno 62 o 63 anni di età e decidano di riscattare 5 anni, pagando quindi fino all’età di 83 anni che supera le aspettative di vita.
Riforma pensioni 2022: quanto costa il riscatto della laurea
Come abbiamo detto questa misura ha un onere di riscatto della laurea che si aggirano intorno ai €5200 fino al 2021, successivamente il costo è stato portato a 5264,49 euro per ogni anno di studi da riscattare. Quindi
• per una laurea triennale si pagherà un riscatto di 15793,47;
• per 5 anni il costo sarebbe di 26322,45.
L’INPS prevede anche un riscatto della laurea in 10 anni che equivalgono a 120 rate al costo di 219,30 €5 mensili per 5 anni di contributi.
Riforma pensioni 2022: requisiti e come funziona il riscatto della laurea
La domanda per il riscatto della laurea può essere inoltrata sul sito dell’Inps in piena autonomia oppure attraverso un CAF o un patronato abilitato purché si disponga:
• dell’identità digitale per la pubblica amministrazione SPID;
• della carta d’identità elettronica, la CIE;
• della carta nazionale dei servizi, CNS;
• oppure del PIN INPS che è stato rilasciato fino al 1 ottobre 2020.