RIFORMA PENSIONI, LA POSIZIONE DELLA CGIL LIGURIA

Come riporta rivieratime.news, la Cgil Liguria evidenzia che “i dati Inps, elaborati in questi giorni dall’Osservatorio Previdenza della Cgil nazionale, fotografano una realtà in grande affanno che somma i problemi di una bassa natalità ai lacci e lacciuoli di un sistema previdenziale che penalizza chi in pensione ci vuole andare e soprattutto non garantisce una pensione dignitosa per i giovani”. Per questi motivi, “la Cgil chiede da tempo una seria riforma pensionistica che superi la legge Fornero e, come riportato nella piattaforma unitaria con Cisl e Uil, si chiede di rendere possibile la flessibilità in uscita per tutti dopo i 62 anni, con misure dedicata alle donne, ai lavoratori discontinui e precoci, a quelli gravati da lavori pesanti e usuranti, introducendo una pensione di garanzia per i più giovani”.



LE SIMULAZIONI DI SMILECONOMY

Intanto la società di consulenza indipendente smileconomy ha realizzato delle simulazione per MF – Milano Finanza sugli effetti di Quota 102, 103 e 104. Andrea Carbone, fondatore di smileconomy, spiega che “si conferma un impatto contenuto a 10 mesi per le lavoratrici e ad 1 anno e 10 mesi per i lavoratori. Quindi il calo dell’assegno pensionistico è limitato a valori compresi tra il 2% ed il 4%. Anche se la formulazione finale dovesse essere una Quota 102, 103 o 104, l’aver alzato il numero minimo di anni di contribuzione da 38 a 41 renderebbe la platea degli interessati più ristretta e con minori impatti sia sull’anticipo del momento della pensione che sul taglio dell’assegno pensionistico. La principale variabile da considerare sarà però la sostenibilità in termini di maggiore spesa pensionistica”.



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