RIFORMA PENSIONI, LE PAROLE DI DAMIANO
Continua a far discutere il blocco parziale della rivalutazione di alcune pensioni inserito nella Legge di bilancio. Cesare Damiano sottolinea che secondo il Governo “riguarda quelle più alte. Che cosa si intende per pensioni più ‘alte’? Nella legge di Bilancio, la soglia è stata fissata a quattro volte il minimo, circa 2.100 euro lordi mensili. Tradotto, vuol dire circa 1.600 euro netti, al di sopra dei quali si taglia: secondo il Governo si tratta di pensioni d’oro? Al tempo del secondo Governo Prodi, il blocco temporaneo della indicizzazione delle pensioni riguardò quelle oltre le 8 volte il minimo: qui siamo a 4 volte”. L’ex ministro del Lavoro evidenzia anche che “secondo le stime del Sole 24 Ore questo taglio sottrarrà alle pensioni, nei prossimi dieci anni, più di 36 miliardi di euro”.
LA CORREZIONE CHIESTA AL GOVERNO
L’esponente del Partito democratico ci tiene “a ricordare che stiamo parlando di lavoratori, operai e impiegati, di qualifica media (non alta) che, dopo 35-40 anni di lavoro, corrono il rischio, con questa scelta, di vedere pesantemente e ulteriormente eroso il loro potere d’acquisto”. A questo punto “chiediamo al Governo di correggere il tiro: se non si ripristina la situazione precedente, bisognerebbe almeno alzare la soglia utilizzando la soluzione contenuta nel Protocollo del 2007, fissandola a 8 volte il minimo. Sarebbe una scelta socialmente ed economicamente più equa ed equilibrata”. Vedremo quali saranno le decisioni del Governo in merito, anche se una modifica di questo genere richiederebbe una copertura finanziaria non indifferente.
— — — —
Abbiamo bisogno del tuo contributo per continuare a fornirti una informazione di qualità e indipendente.
SOSTIENICI. DONA ORA CLICCANDO QUI