L’ANALISI DI MARINO
In un articolo pubblicato su pensionipertutti.it, Mauro Marino spiega che in tema di riforma delle pensioni, oltre a Quota 41 e a una flessibilità a partire dai 62 anni, con un sistema di penalizzazioni/bonus (in modo da consentire di restare al lavoro fino a 70 anni aumentando la propria pensione futura), occorrerebbe portare l’età pensionabile a 66 anni, “rendere strutturali e definitivi gli istituti di Opzione Donna e dell’Ape sociale e, importantissimo, per contrastare l’enorme problema della natalità in Italia che ha numeri bassissimi che non si verificavano da oltre 150 anni, concedere alle donne un bonus di 9 mesi per figlio con un massimo di due. Poi attuare una pensione di garanzia per giovani e donne e per chi svolge attività di caregiver concedendo 6 mesi di bonus per ogni anno di contributi effettivamente versati. Dare un forte impulso alla previdenza complementare con detrazioni del 50% di quanto versato e forti agevolazioni per il riscatto della laurea che non deve essere penalizzante su chi investe in cultura”.
LA NOTA DI ANP CIA SULLA CRISI DELLE PENSIONI VERSO FINE 2022
La riforma delle pensioni potrebbe essere una dei tanti effetti “collaterali” della caduta del Governo Draghi: con l’avvicinarsi di fine 2022, ovvero la scadenza della Quota 102, l’esecutivo insediato dopo il voto in settembre avrà ben poco tempo per poter lanciare una riforma alternativa all’incombente legge Fornero (che tornerebbe in vigore dal 1 gennaio 2023). Dalla riforma agli aiuti concreti per i pensionati, la tematica non varia: serve intervenire subito, anche se il Governo si trova di fatto dimissionario.
Ne è convinta la Anp Cia (l’Associazione nazionale dei pensionati di Agricoltori Italiani) che in una nota lancia un appello all’esecutivo Draghi: «Anp-Cia sottolinea quanto fosse stata anche apprezzata la misura del governo nella concessione del bonus da 200 euro per un’ampia fascia della popolazione, pur criticandone il carattere estemporaneo e rivendicando, invece, provvedimenti più strutturali, come l’aumento delle pensioni minime». L’appello è però a fare di più e da subito: «Questo è il momento dell’impegno e della responsabilità», spiega il presidente nazionale di Anp-Cia, Alessandro Del Carlo, «Gli effetti della pandemia e le ripercussioni della guerra in Ucraina stanno minacciando la coesione sociale del nostro Paese. Serietà e rispetto è ciò che ci aspettiamo da parte della politica tutta, ormai in piena campagna elettorale. No, quindi, a demagogia e facili promesse in tema di pensioni. Gli anziani, i pensionati – conclude Del Carlo – sono un patrimonio e ne va tutelato il valore e il ruolo nella società. Possono garantire la coesione e il sostegno alle famiglie, ma devono avere la garanzia di assegni dignitosi». (agg. di Niccolò Magnani)
LE PAROLE DI BOMBARDIERI
In vista dell’incontro con il Governo di mercoledì, Pierpaolo Bombardieri punta su due principali interventi: “Aumentare i soldi in busta paga per i lavoratori dipendenti attraverso il taglio del cuneo e adeguare da subito le pensioni all’ inflazione”.
Il Segretario generale della Uil, intervistato dal Quotidiano Nazionale, spiega di essere consapevole “del fatto che lo scenario è mutato rispetto all’ incontro dello scorso 12 luglio, ma immutate restano le emergenze con le quali bisogna fare i conti. E, dunque, credo che, seppur parzialmente, si possa andare in continuità con il ragionamento avviato in precedenza, quando erano stati prospettati alcuni percorsi”. Il sindacalista risponde poi a una domanda in merito alle richieste in tema di riforma delle pensioni che verranno proposte al prossimo esecutivo che scaturirà dal risultato delle elezioni del 25 settembre: “Oltre a rivalutare quelle in essere, puntare su pensioni di garanzia per giovani e donne, stabilire una flessibilità in uscita a partire dai 62 anni”.
LE IMPOSTE VERSATI DALLE CASSE DI PREVIDENZA
Come riporta Il Sole 24 Ore, da un’elaborazione del Centro studi dell’Adepp, l’associazione delle Casse di previdenza dei professionisti, emerge che quest’ultime versano “ogni anno al fisco quasi 765 milioni di euro.
Le imposte sugli investimenti mobiliari rappresentano circa il 91%, per un valore di 695 milioni (l’aliquota media è circa del 20% se si considerano i nuovi investimenti in economia reale esenti – una minoranza -, la tassazione delle rendite finanziarie del 26% e la tassazione dei titoli di Stato del 12,5%). Alberto Oliveti, Presidente dell’Adepp, ricorda che “a questa cifra vanno poi aggiunte le tasse versate dai professionisti pensionati: quasi un miliardo di euro, dato che le prestazioni erogate, tra previdenza e assistenza, ammontano a circa 7,4 miliardi l’anno, a fronte di una raccolta intorno agli 11,1 miliardi”. Ed evidenzia poi che “se le Casse fossero tassate sui rendimenti al 20% come i fondi di previdenza complementare, il risparmio per le Casse sarebbe di circa 200 milioni”.
RIFORMA PENSIONI, LE PAROLE DI SBARRA
Mercoledì Mario Draghi incontrerà a palazzo Chigi i Segretari confederali di Cgil, Cisl e Uil, ma, come spiega Il Corriere della Sera, sul tavolo ci sarà solo il nuovo Decreto aiuti-bis. Dunque non si parlerà di salario minimo, taglio del cuneo fiscale e riforma delle pensioni, temi che si intende lasciare al prossimo esecutivo. Ne sembrano essere consapevoli anche gli stessi sindacati. Intervistato da Avvenire, Luigi Sbarra, Segretario generale della Cisl, spiega infatti che “il nuovo governo dovrà partire dal tema della crescita, dal rilancio di salari e pensioni, lavorare con le parti sociali per costruire nuove e solide opportunità di lavoro per giovani e donne. È indispensabile una nuova riforma fiscale e della previdenza verso modelli più flessibili e inclusivi”.
L’ANALISI DI CAZZOLA
I partiti hanno già iniziato la campagna elettorale e Silvio Berlusconi ha promesso l’innalzamento delle pensioni a 1.000 euro al mese. Una mossa che non piace a Giuliano Cazzola, che su startmag.it scrive: “Che senso avrebbe portare il livello della pensione di chi – per varie ragioni – ha versato pochi contributi, vicino a quello di un lavoratore che ha contribuito per decenni? Certo, le persone devono poter vivere dignitosamente. Ma per affrontare situazioni di indigenza e povertà è corretto adottare misure di assistenza, senza squilibrare il sistema pensionistico”. Intanto lo scrittore Erri De Luca, intervistato da La Difesa del Popolo, ricorda l’importanza dei nonni per “sostenere le famiglie con le loro pensioni”.
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