SARACENO DIFENDE RDC

Matteo Salvini ha parlato nei giorni scorsi dell’ipotesi di destinare alle misure di riforma delle pensioni parte delle risorse del Reddito di cittadinanza, sospendendolo per sei mesi per quanti lo percepiscono da 18 mesi e sono in condizioni di lavorare. Chiara Saraceno non è però d’accordo e in un’intervista al Fatto Quotidiano spiegato che “si può dire che il Reddito abbia bisogno di essere riformato, ma dire che si interviene per fare cassa, in un contesto in cui la povertà è tanta e sta aumentando e in molti sono esclusi, è immorale. Se poi si fa cassa per finanziare le pensioni di Quota 102 e simili è ancora peggio. Nel pieno della crisi energetica e dell’alta inflazione, che comportano il rischio di aumento della povertà, spostare soldi da chi sta male a chi può andare in pensione prima e che può permetterselo perché ha un buon livello di pensione (per lo più uomini, oltretutto) è profondamente immorale”.



IL TEMA DELLA RIFORMA PENSIONI SULLA SANITÀ

Non solo Quota 41, Quota 102 o Quota 103: il dibattito nella maggioranza sulla riforma pensioni da adottare a fine 2022 – e più in generale sulla maxi riforma da approvare nel 2023 – si arricchisce di un ulteriore piano messo a punto in queste settimane dalla Lega di Matteo Salvini e del neo-sottosegretario al Lavoro Claudio Durigon. Si pensa infatti a misure speciali per incentivare la permanenza nel mondo del lavoro di medici, infermieri e operatori sanitari: serve in sostanza una norma che impedisca il ritorno della Legge Fornero dal 1 gennaio 2023, ma allo stesso punto allontani il più possibile l’uscita dal mondo del lavoro per settori come la sanità che già nutrono carenze sistemiche.



Come spiegano le fonti di Governo al “Giornale”, il piano messo in campo dalla Lega sul fronte sanità sarebbe una decontribuzione totale per alcune specifiche categorie di lavoratori. La prospettiva di uno stipendio più alto potrebbe convincere alcuni lavoratori a permanere nel mondo del lavoro, in attesa di una riforma pensioni più strutturata. I “requisiti minimi” studiati da Durigon – per poter accedere eventualmente a tale incentivo – potrebbero variare «a seconda del settore di riferimento dell’impiegato, seguendo una tabella ancora da definire».

LE PAROLE DI SALVINI E DURIGON

In un video pubblicato su Twitter, come spiega Ansa, Matteo Salvini ha detto che “verranno mantenuti gli impegni sullo stop alla legge Fornero, sull’innalzamento della Flat tax da 65 mila euro in su, sulla rottamazione e sospensione delle cartelle esattoriali, su saldo e stralcio”. Alle misure di riforma delle pensioni lavorerà anche il sottosegretario al Lavoro Claudio Durigon, che intervistato dalla Stampa ha spiegato che occorre “evitare che a gennaio torni la legge Fornero, entro fine anno va finanziato l’avvio di quota 41, come previsto nel nostro programma”. In tema di pensioni, invece, il presidente nazionale Conflavoro PMI, Roberto Capobianco, ospite della trasmissione L’aria che tira in onda su La7 ha evidenziato che “abbiamo bisogno di pensare ai giovani. Il turnover è necessario per rigenerare il mondo del lavoro. Serve ‘un patto’ fra le due generazioni che consenta di investire nelle assunzioni, negli sgravi contributivi e nel facilitare l’accesso al mondo del lavoro”.



L’EFFETTO DELL’INFLAZIONE

Il Segretario generale della Cisl di Catania, Maurizio Attanasio, come riporta focusicilia.it, introducendo i lavori dell’esecutivo provinciale in preparazione della manifestazione regionale di venerdì a Palermo contro il caro energia ha ricordato che a causa dell’inflazione il rincaro annuo per una famiglia media di Catania “supera i 1.900 euro: è come se lavoratrici e lavoratori dipendenti non ricevessero la tredicesima. Ma è ancora peggio per pensionati al minimo, famiglie monoreddito e disoccupati. Ecco perché abbiamo voluto avviare con le amministrazioni locali della provincia, a partire dal commissario straordinario al Comune di Catania, un confronto per puntare su politiche di sostegno alle fasce più deboli”. Anche per questo, ha evidenziato il sindacalista, “il nostro segretario nazionale Luigi Sbarra ha chiesto alla Presidente del Consiglio Meloni che il Governo intervenga con provvedimenti rapidi, efficaci e strutturati per fermare la corsa dei prezzi di energia e beni alimentari. È indispensabile applicare un tetto sociale al costo dell’elettricità e l’azzeramento Iva sugli acquisti di beni di largo consumo per le fasce sociali deboli”.

RIFORMA PENSIONI, LE PAROLE DI DURIGON

Claudio Durigon è stato nominato sottosegretario al Lavoro e, in un’intervista a affaritaliani.it, spiega che in tema di riforma delle pensioni “stiamo studiando un meccanismo di ristoro per il sistema previdenziale, sicuramente verranno rinnovate Ape Social e Opzione Donna e sicuramente dal primo gennaio 2023 non ci sarà alcun ritorno alla Legge Fornero. Poi presenteremo al ministro una serie di proposte e troveremo la soluzione migliore”. È noto che l’esponente leghista è uno dei principali sostenitori di Quota 41. Resta da capire se e in quale forma verrà presentata una proposta anche relativa a questa misura, tenendo conto che se fosse posto un paletto anagrafico certamente non risulterebbe gradita ai tanti lavoratori che ne stanno chiedendo da tempo l’attuazione.

IL DOSSIER INPS SULLE PEREQUAZIONI

Intanto Teleborsa ricorda che “l’Inps ha pubblicato un dossier in cui sintetizza l’applicazione da parte dell’Istituto degli ultimi interventi legislativi in materia di perequazione delle pensioni” e “l’attribuzione della perequazione definitiva per l’anno 2022 (pari allo 0,2%)” è “anticipato a novembre. “Da gennaio 2023 scatterà poi la rivalutazione per tutti gli aventi diritto in base ai dati sull’inflazione del 2022, che si prevede in forte crescita”. Va anche detto che “non sarà necessario fare una domanda; il conguaglio sarà applicato in automatico all’importo percepito e sarà segnalato sul cedolino della pensione”. A novembre, infine, i pensionati con reddito fino a 20.000 euro l’anno riceveranno un’indennità una tantum pari a 150 euro in applicazione del Decreto aiuti-ter.

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