RIFORMA PENSIONI, LE PAROLE DI DURIGON

Intervenendo a Sky TG24 Economia, Claudio Durigon, come riporta Ansa, ha detto che “questa Quota 41 lo dicono i numeri che sia più efficace della Quota 102 di Draghi: quella significava avere ora si è no 10mila persone che andavano in pensione, qui ne abbiamo 48 mila”. “Penso che sia un inizio positivo. Diamo un indirizzo sulla politica che vogliamo fare. Vogliamo far sì che Quota 41 sia il nucleo ideale. La Quota 102 del Governo Draghi era una quota che prevedeva la possibilità di andare in pensione a circa 16mila persone, ne hanno usufruito circa 8mila al 31 agosto, arriveranno a fine anno a 10mila”, ha aggiunto il sottosegretario al Lavoro. La Stampa, intanto, ricorda che la Quota 103 prevede il divieto di cumulo già previsto per Quota 102 e Quota 100.



LA CRITICA DI PEDRETTI

Il Segretario generale dello Spi-Cgil Ivan Pedretti, intanto, promette una risposta alla scelta di rivedere il meccanismo di rivalutazione delle pensioni contenuta nella Legge di bilancio: “Pensioni da 1.500/1.600 euro netti al mese, frutto di oltre 40 anni di lavoro e di contributi versati, fatte passare per ricche. Il meccanismo di rivalutazione cancellato e riscritto senza confronto. Con questi soldi fanno condoni, aumentano il tetto del contante, favoriscono i furbi e gli evasori. Risponderemo”. Emanuele Monti, consigliere regionale della Lega in Lombardia, come riporta varesenoi.it, si dice invece soddisfatto della norma secondo la quale le pensioni svizzere percepite da cittadini italiani, indipendentemente dal luogo dove vengono riscosse, devono essere sottoposte alla tassazione del 5%.



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