In attesa che il Ministero del lavoro ed il governo Draghi, trovi la quadra per la riforma pensioni 2022, attualmente sospesa nel vuoto nonostante l’esplicita dichiarazione di voler superare la riforma pensioni della Fornero, bisogna sapere chi potrà presentare domanda di pensione entro il 1 maggio.
Riforma pensioni 2022: domande all’INPS entro il 1 maggio
Il giorno della festa dei lavoratori potrebbe costituire per qualcuno il giorno in cui è possibile sognare concretamente l’uscita del mondo lavorativo e poter fruire dell’assegno mensile. Ma ciò non vale per tutti i lavoratori. L’INPS infatti chiarisce che sono necessari alcuni requisiti.
Riforma pensioni 2022: chi può fare domanda e come
I lavoratori che potranno presentare la domanda di pensione entro il 1 maggio 2022, sono coloro che hanno svolto lavori particolarmente usuranti e faticosi.
Costoro potranno avere accesso alla pensione anticipata, così come previsto dalla circolare numero 1201 del 16 marzo 2022. Questi chiarisce che la possibilità viene data a coloro che costituiscono la cosiddetta “linea catena”, conducenti di veicoli del trasporto pubblico collettivo, ed i lavoratori notturni.
Una volta deciso di inviare l’istanza di verifica dei requisiti maturati (oppure che verranno maturati entro la fine dell’anno), questa dovrà essere compilata con il modello AP45, insieme a tutta la documentazione relativa all’attività svolta. L’invio deve essere fatto entro il primo maggio 2022 per via telematica sul sito dell’Inps, accedendo alla propria area personale oppure con l’ausilio di un CAF abilitato.
Riforma pensioni 2022: cosa succede se l’Inps accetta
Successivamente all’inoltro di questa istanza, l’INPS valuterà i requisiti e comunicherà l’esito del riscontro che darà poi la possibilità di fare la vera e propria domanda di pensione.
Anche coloro che presenteranno la domanda successivamente al primo maggio verranno valutati successivamente ma, il pagamento della pensione sarà pari ad uno o due mesi: sì infatti la domanda è presentata dal 2 maggio al primo giugno 2020 verranno pagate due mensilità punto dal 2 giugno al 31 luglio altre due mensilità e così via.
Tuttavia nel caso della scuola non si fa riferimento all’anno fiscale ma all’anno scolastico che comincia a settembre e termina a giugno, quindi chi presenterà la domanda dopo il primo maggio verrà differito al primo settembre è al primo novembre del 2023.