RIFORMA PENSIONI, LA RIVALUTAZIONE ANTICIPATA

Intervistato dal Messaggero, Federico Freni, sottosegretario all’Economia, spiega che con il Decreto aiuti-bis “anticiperemo di tre mesi la rivalutazione degli assegni prevista per gennaio”, che sarà “attorno al 2%. È una misura che permetterà di mettere denaro vero nelle tasche dei pensionati”. Come riporta Ansa, in una nota congiunta i segretari della categoria dei pensionati Alfred Ebner (Cgil/Agb), Anna Rita Montemaggiore (SgbCisl), Danilo Tomasini (Uil/Sgk) e Stephan Vieider (Asgb) giudicano positivamente questo intervento, “ma ci riserviamo di formulare una valutazione definitiva dopo avere visionato i dettagli dell’intervento. Resta, infatti, da capire quali saranno i criteri adottati per calcolare questi aumenti erogati in anticipo”.



LE PAROLE DI LANDINI

Va ricordato che nella piattaforma unitaria sindacale in tema di riforma delle pensioni c’è anche la rivalutazione degli assegni. Dunque, “siamo di fronte a un primo passo, ma serve una riforma complessiva, anche per bloccare eventuali tentativi di peggiorare le condizioni dei pensionati o per evitare proposte populiste ben lontane dalla realtà”. Intanto Maurizio Landini, intervistato dal Corriere della Sera, spiega che occorrerebbe “una agenda sociale che migliori la vita delle persone: una riforma fiscale progressiva e non la flat tax; pensione di garanzia per i giovani e flessibilità in uscita; cambiare il Jobs act e le altre leggi sbagliate sul lavoro; investire sulle rinnovabili e su politiche industriali innovative anziché sulle grandi opere; stabilizzare i precari, a partire da quelli della scuola e della sanità”.



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