RIFORMA PENSIONI, IL RAPPORTO DEL MEF
Nel Rapporto “Tendenze di medio-lungo periodo del sistema pensionistico e socio-sanitrario”, elaborato del Mef, come riporta Ansa emerge che “il rapporto tra spesa pensionistica e Pil, che tra il 2019 e fino al 2022 è tornato ad aumentare, con un picco del 17% del Pil nel 2020, è destinato a ripiegare su un livello pari al 15,7% nel 2022”. Tuttavia, “il deterioramento del quadro macroeconomico e l’impatto dello shock sui prezzi delle materie prime produce effetti non trascurabili sulla spesa per pensioni”, visto che essa aumenta nel 2023-24 di oltre 0,7 punti percentuali di Pil rispetto alla previsione precedente. Il dato più interessante contenuto nel Rapporto riguarda le conseguenze di una carenza di gas sulla spese per pensioni.
LA STIMA IN CASO DI CARENZA DI GAS
Infatti, “se l’Italia dovesse trovarsi in uno scenario di carenza di gas, la spesa per pensioni è destinata ad aumentare ‘velocemente, a causa dell’indicizzazione dei trattamenti all’inflazione, di 0,7 punti nel 2023 e di 1 punto di Pil nel 2024, attestandosi al 17,1% del Pil’. Se lo shock fosse più severo e prolungato, la spesa aumenterebbe ‘ancor più marcatamente’ (+1 punto nel 2023 e +1,1 nel 2024), arrivando ad attestarsi ‘su un livello massimo pari al 17,2% del Pil’”. Guardando più avanti, il rapporto spesa pensionistica/Pil “tende a stabilizzarsi fino al 2030” grazie all’esaurirsi degli effetti do Quota 100 e Quota 102. Successivamente, però, il rapporto “aumenta velocemente” fino a raggiungere il picco relativo del 16,8% nel 2044, per scendere poi al 16,1% nel 2050 e al 13,7% nel 2070.
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